Liquami e scarichi nei rii e nei canali di Venezia: sversamenti e scoli talvolta accompagnati anche a cattivi odori.
Che la laguna del centro storico veneziano non fosse proprio pulita è cosa nota, ma che in alcuni rii si scaricassero liquidi viscosi, oli e forse detersivi, di vari colori, è cosa meno conosciuta.
Anche perché, per notarlo, occorre attraversare canali e rii in barca oppure in gondola, non sempre infatti questi “fluidi” si riescono a vedere da terra.
Il reportage fotografico e la denuncia di quanto sta accadendo tra i rii del centro storico arriva dall’associazione Garanzia Civica che ieri, sulla propria pagina Facebook, ha pubblicato immagini e video: in alcuni casi gli episodi andrebbero avanti addirittura da anni.
Alcune delle immagini recuperate dall’associazione risalgono infatti a un paio d’anni fa e, ad oggi, gli sversamenti proseguono.
Video e foto rappresentano liquami di vario tipo, di colore marrone, bianco, giallo, anche verde, che fuoriescono da fori di alcuni palazzi nei rii: non è dato sapere se la cosa avvenga consapevolmente o meno da parte dei proprietari, né quanto possano inquinare queste sostanze che all’occhio nudo non promettono niente di buono.
Rio San Salvador, rio Scoacamini, rio di Sant’Alvise, sono solo alcune delle arterie d’acqua interessate da questi episodi, notati anche in altre zone, come quella di bacino Orseolo a San Marco.
“Le immagini che scorrono – scrivono da Garanzia Civica – documentano lo sfregio ai canali di Venezia da parte di chi non può dichiararsi civile. Anche in sequenza animata, sono incerte rappresentazioni, evocano cioè situazioni reali o fantastiche suscitando emozioni soggettive, ma non restituiscono l’oggettività del disagio, del danno o del dolore, della minorazione esistenziale di chi quel danno subisce o quel disagio deve affrontare”.
“La puzza di rancido – proseguono dall’associazione – lo strato di untume che aderisce con persistenza a tutto quanto viene a contatto con la superficie delle acque: dall’opera viva delle mura delle case agli scafi delle imbarcazioni. Sono tre zone della città, come tante altre, dove ciò accade quotidianamente”.
Scenari che, precisano dall’associazione, non possono e non devono passare inosservati, dei quali non si conosce l’effetto inquinante sulla laguna.
“In questi giorni, giustamente, si sta tentando di regolamentare l’attività dei cosiddetti B&B – prosegue Garanzia Civica – che dovranno adeguarsi alla predisposizione di fosse settiche, ma al contempo come si fa ad ignorare scenari come quelli riportati?”
Proprio l’associazione, pubblicando foto e video e denunciando gli sversamenti, chiede maggiori controlli da parte dell’amministrazione comunale per mettere un freno agli episodi e dove necessario sanzionare i colpevoli.
“Sarebbe necessario solo un maggiore controllo da parte della Polizia Locale – scrivono dall’associazione – decidano sindaco e comandante generale a chi affidare i compiti, se ad occuparsene sia il Nucleo ambientale o quello di Navigazione. L’importante è che dedichino la giusta attenzione, scegliendo attentamente opportuni momenti della giornata con controlli a sorpresa anche nelle ultime ore del giorno e nei fine settimana, seguendo i cicli di marea, effettuando attività di tracciatura degli scarichi”.
Il video che documenta gli scarichi nei canali di Venezia qui sotto.
Siete patetici, dove volete che scarichino i cittadini ? dobbiamo fare a meno di andare al bagno ? posso capire i bar e ristoranti che devono avere le fosse biologiche, ma chi abita in case vecchie nate con Venezia cosa può fare ? consiglio a questa amministrazione di vietare i giri in gondola nei canali interni, i turisti vadano in gondola nel bacino di San Marco, oppure se vogliono vedere la realtà capiscano che la città è vecchia e come le vecchie Signore a volte scolano dove e come possono. Associazioni che non hanno niente di meglio da fare, pensano che la Polizia Municipale non abbia niente di cui occuparsi, secondo questi geni la Polizia dovrebbe girare tutto il giorno per i canali e suonare il campanello alla signora Maria perché è andata a fare la cacca, ma per favore andate a lavorare.