Leggendo, con disgusto, quanto è successo nella Regione Lazio, dove alcuni amministratori si vestivano e si comportavano da “porci” (d’altra parte noi votiamo con il “porcellum”), mi torna in mente il filosofo Plutarco che, nel 100 d.C., diceva: “una volta al potere, è necessario che un politico sappia come comportarsi nei confronti di tutti i cittadini; deve interessarsi di tutti gli aspetti dell’amministrazione pubblica, ma essere pronto a ricoprire e onorare qualunque incarico, anche il più umile, perché è lui al servizio della carica e non viceversa”.
Per chi è cristiano, questo è anche l’insegnamento del Vangelo: “chi vuole essere primo, si faccia servitore degli altri”.
Sono passati 2000 anni, ma ancora troppe volte queste parole non vengono messe in pratica e il cittadino è disorientato, sfiduciato e colloca tutti gli amministratori nello stesso girone.
Non dobbiamo distinguere gli amministratori in nuovi o vecchi, ma in onesti e disonesti. Possiamo essere giovani o vecchi solo nel cervello e nei comportamenti.
Un amministratore, per amministrare, deve conoscere i problemi, viverli, e con grande umiltà cercare di risolverli.
Bisogna essere trasparenti e non aver paura di mostrare a tutti con quali risorse si sono acquistati i beni di proprietà .
Dobbiamo stare attenti!
Una volta, il povero bussava alla porta, e non ricevendo risposta, piangendo se ne andava. Oggi i tempi sono cambiati: se non apriamo la porta dell’ottusità , qualcuno potrebbe mettersi a sparare (la presa della Bastiglia insegna…….).
Dopo aver visto gli sperperi dello Stato, ci accorgiamo di quelli delle Regioni. Tutto ciò succede perché l’eletto o nominato è lontano dall’amministratore locale e dai suoi cittadini.
Le Regioni dovevano solo legiferare (ne basterebbero solo 4 in Italia); poi sono nate le Agenzie dove neanche i sindaci, ultimo baluardo del territorio, possono incidere o verificare.
Si è altresì diffusa l’opinione che bisogna eliminare gli enti intermedi (Province) dove si può ancora vedere come si spende il denaro, essendo enti che dialogano con i sindaci.
Ma si vuole andare oltre, qualche solone, vuole eliminare anche i piccoli comuni, che creano economia, che mantengono le tradizioni e il rapporto con la gente. Sono tantissimi i sindaci-amministratori che lavorano con umiltà e dedizione e si mettono a disposizione per dare dignità ai cittadini, che lavorano a stretto contatto con le associazioni di volontariato e che sono di esempio per i giovani. In questi Comuni, non esistono le spese di rappresentanza, si risparmia su tutto, si mangia un panino in trasferta, la trasparenza è regina e si spende con oculatezza.
Dopo 2000 anni Plutarco e Gesù Cristo sono ancora attuali!
Mi auguro solo che le persone oneste, che sono la maggioranza, facciano coro e trovino il modo di accorciare il divario tra amministratori e cittadini, perché, come dice una canzone “Lontano dagli occhi…..” non sia anche lontano dal cuore.
Dobbiamo ripartire da uomini che hanno dimostrato di avere capacità amministrativa, disponibilità e rispetto della gente. Il cittadino, mai come in questo momento, deve riflettere e cercare “l’usato sicuro”.
Antonio Pastorello
Presidente del Consiglio Provinciale di Verona
[24/09/2012]
titolo: L'INTERVENTO | Lontano dagli occhi…..lontano dal cuore
foto: ANTONIO PASTORELLO (repertorio)