L’Inter vincerà lo scudetto? E’ la domanda ricorrente che si è fatta strada nelle menti dei tifosi nerazzurri, e che comincia a spuntare anche in quelle degli altri.
L’Inter è arrivata al quarto successo di fila, ed ha il primato in classifica a punteggio pieno. Non sembra più la squadra insicura dello scorso anno, è una squadra diversa, costruita su tanti leader.
Mancini è stato molto, ma molto bravo a indirizzare il mercato e convincere i giocatori a venire credend nella bontà del suo progetto.
«La mia è una squadra fisica e tecnica, servono i muscoli e i giocatori di livello che spero di
inserire velocemente» è la sintesi del Mancio.
L’Inter, ora è affamata, sembra quasi che sulla rosa attuale si siano appoggiati i sentimenti di rivalsa di tenti mesi di frustrazioni, da Mazzarri in poi, e anche di questo il merito è di Mancini.
L’ex patron Massimo Moratti è finalmente soddisfatto: «Sentirò Thohir e gli farò i complimenti per il mercato. Sono felice e ottimista. Mi ha meravigliato Felipe Melo e ha avuto ragione Mancini a insistere per prenderlo».
Proprio l’asse e la stretta collaborazione tra proprietà e allenatore è alla base della rinascita e l’emblema di questa immagine è Felipe Melo, tassello finale di un mercato di cui si vedono i frutti e vero capitano in campo.
«La società ha fatto una buona campagna acquisti e ha dei buoni giocatori, ma è ancora presto», gufa l’ex c.t. azzurro Marcello Lippi, ma non è che gli altri stiano meglio.
L’Inter, e questa è la vera verità, può solo migliorare: il gioco si vede ancora solo a sprazzi, spesso la manovra è lenta perchè la condizione non è ancora ottimale, e diversi suoi singoli non sono ancora di certo al 100% della forma.
Jovetic sta andando al top, Kondogbia migliora continuamente, Perisic si sta inserendo bene nella nostra serie A.
Il calendario, infine, non è malvagio. Ora Verona, Fiorentina e Samp prima del big match contro la Juventus, e ci sono 8 punti in più da gestire prima del mostro bianconero.
L’Inter vincerà lo scudetto, per tutti questi motivi appena esposti. E ci prendiamo la responsabilità della previsione nonostante abbiamo imparato come nelle situazioni di equilibrio estremo, come quella che potrebbe verificarsi nella corsa finale, un “aiutino” o uno sbaglio arbitrale può far pendere la bilancia da una parte.
Roberto Dal Maschio
22/09/2015
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