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L’Inter frenata dalla sfortuna e dal Torino: 1-1

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L'Inter cambia: Spalletti nuovo allenatore. I piani nerazzurri per il rilancio

Visti i momenti opposti che stavano vivendo le due squadre era lecito aspettarsi una partita di controllo da parte dell’Inter, superiore tecnicamente e tatticamente (almeno sulla carta) ai granata che, con una prestazione di cuore e grinta riescono ad imporsi sui nerazzurri in molte fasi della partita.

L’Inter va a -3 dalla vetta mentre per il tecnico serbo è un ottimo punto per far vedere che il suo Torino sta finalmente ingranando, dopo le critiche delle ultime settimane e l’ombra di un esonero probabilmente prematuro.

Mihajlovic lascia fuori Niang dall’undici titolare e mette in campo due ex interisti, ovvero Burdisso e Obi; per Spalletti invece giocano i soliti delle ultime settimane. Partono meglio i padroni di casa, che puntano molto soprattutto su Candreva, che mette in mezzo molti cross invitanti per Icardi, che oggi è stranamente scoordinato e non riesce ad arrivare per la deviazione vincente.

L’Inter attacca bene e con continuità ma al capitano nerazzurro manca sempre il guizzo finale, che è il suo marchio di fabbrica. Il Toro ci prova con Baselli, che però trova Handanovic sulla sua strada, e spinge molto sulla fascia sinistra con Ansaldi, altro ex di giornata. Sul finale di primo tempo è ancora l’Inter ad andare vicina al vantaggio con un colpo di testa di Skriniar deviato in angolo da un attento Sirigu.

Ad inizio ripresa è ancora Vecino ad impensierire Sirigu di testa, ma il portiere del Torino si fa trovare ancora attento. All’uruguaiano risponde il Gallo Belotti, e poco dopo i granata trovano il gol del vantaggio: Iago Falque salta Miranda e in mezzo a quattro difensori avversari fa partire un sinistro diretto all’angolino basso alla sinistra di Handanovic.

Spalletti inserisce Eder e il Torino si schiaccia molto nella propria metacampo, costretto a subire la pressione nerazzurra; il gol del pareggio arriva con il neoentrato, che al 79’ è freddo davanti a Sirigu su assist di Icardi, che fino a quel momento aveva sbagliato molto. Gli ultimi minuti sono molto intensi, con Vecino che spacca la traversa da fuori area e il Toro che prova a vincerla con l’ingresso di Niang.

L’Inter frena dopo una serie di vittorie, un po’ per sfortuna come nell’occasione della traversa di Vecino (nerazzurri secondi nella classifica di legni colpiti, ben 8, dietro solo alla Roma a quota 11), un po’ per la giornata no di Icardi, il quale solitamente è un killer in area di rigore. Per il Torino può essere un’iniezione di fiducia che, unita al ritorno di Belotti, potrebbe svoltare la stagione dei granata, una squadra fornita di ottimi calciatori a cui forse serve solo ritrovare la giusta convinzione.

Federico Baldan

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