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L’infermiera che ha l’Ebola ha parlato: “Non so come sia avvenuto il contagio”

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Ebola, l'infermiera contagiata a Madrid

L’infermiera che ha contratto Ebola ha parlato ieri con Quico Alsedo, giornalista de El Mundo, al telefono: “Come è avvenuto il contagio?” «Non saprei dire, non ne ho proprio idea». “Ma credi di aver seguito il protocollo alla lettera?” «Io sì».
L’infermiera che ha preso il terribile virus, non ne sa il perchè, e forse nessuno lo sa.
Quello che è certo è che per sei lunghi giorni non sono scattati i protocolli di sicurezza, anche se lei diceva che aveva la febbre, sapendo che era un’operatrice sanitaria che era entrata in contatto con la malattia, perchè la febbre non raggiungeva i 38,6.
L’infermiera spagnola, così, ha potuto recarsi anche in viaggio per sostenere un concorso pubblico di lavoro in mezzo ad altri, pur cercando di avere un comportamento preventivamente responsabile.

Di Ebola se ne sa ancora troppo poco, questa è la verità, e questa verità sommata alle “imprecisioni” delle autorità sanitarie che ribadiscono come in un ritornello che “tutto è sotto controllo” crea la paura nella collettività.
In Spagna ora i numeri dicono: una persona con diagnosi conclamata (l’infermiera) e 54 persone in osservazione.
Ma sono centinaia i potenziali contagiati in giro per le strade di Madrid.
Ebola fa paura perchè non è più il virus di cui si sente parlare al tg che colpisce le tribù dell’Africa, ora è il virus che è stato capace (con il favoreggiamento di alcuni) di entrare in un ospedale moderno, dove lavorano professionisti con attrezzature e competenze ritenute idonee.

L’infermiera di Madrid abita nella periferia della città, dove i vicini adesso protestano per la mancanza di attenzione, di precauzioni e di informazioni da parte dell’autorità. Domande legittime, come quella: “Ma sarà opportuno usare lo stesso ascensore senza che nessuno ci abbia mai fatto una disinfestazione?”.
Domande che restano senza risposta, anche da parte del personale competente. Nessun intervento.
Reazioni scomposte vengono registrate anche nei due ospedali frequentati dalla malata: è stato difficile anche formare un’équipe per curare l’infermiera.
Questo perchè, a quanto pare, il virus colpisce il personale sanitario, anche quello che ha operato a contatto con la malattia avendo tute fantascientifiche da astronauta che avrebbero dovuto garantire la sicurezza.

Paolo Pradolin

08/10/2014

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