Ieri, in diverse occasioni, tra la gente ha serpeggiato l’analogia con l’incendio del Mulino Stucky e della Fenice. Contesti diversi, avvicinati solo dalla sensazione di impotenza davanti alle fiamme.
Ieri l’incendio di Cannaregio si è dimostrato alla fine il peggiore degli ultimi anni, con due palazzine coinvolte dalle fiamme, tre danneggiate, e intere famiglie evacuate.
Ieri mattina, man mano che ci si avvicinava alla zona della fondamenta della Senza, si poteva sentire l’odore acre del fumo e, da un certo momento, il rombo del motore dell’elicottero che scaricava bombe d’acqua sui tetti per cercare di avere ragione di un fuoco che non si voleva fermare. La scena era drammatica, ma non si trattava di un film: grida, paura, sirene, soccorritori, idranti, confusione e telefonate per cercare di capire la situazione, persone coinvolte, ecc.
Poco prima di mezzogiorno di martedì grasso è scoppiato al secondo e ultimo piano di una palazzina gialla in Fondamenta della Sensa, un incendio che era tutto fuorchè uno scherzo di carnevale. Risultato: tre appartamenti distrutti e uno danneggiato seriamente, dieci persone evacuate e danni per centinaia di migliaia di euro.
Verso le 12 l’allarme: gli abitanti della Fondamenta hanno visto fumo uscire dal tetto e da alcune finestre. I proprietari del ristorante «Ai 40 Ladroni» hanno immediatamente chiamato i vigili del fuoco mentre qualcuno suonava tutti i campanelli possibili per avvisare. Nell’edificio ci sono cinque appartamenti su tre piani: in pochi minuti scatta l’angoscia, anche se inizialmente il fumo sembrava essere circoscritto in una sola zona della casa.
Sul posto convergono tutte le squadre dei vigili del fuoco di Venezia disponibili con due di rinforzo da Mestre. Intanto le fiamme continuavano a farsi strada, rinforzate dal vento che hanno spinto il fuoco anche sul tetto del palazzo rosso di fianco. I vigili del fuoco sono stati da subito molto impegnati e si sono ben presto resi conto della necessità di fare intervenire l’elicottero. Meglio i danni delle bombe d’acqua dal cielo piuttosto che far avanzare le fiamme.
Era da anni che l’elicottero non veniva fatto intervenire per spegnere un incendio a Venezia, ma alla fine si è rivelata la scelta giusta, anche perchè ad un certo momento i pompieri sono stati costretti ad aspirare l’acqua salmastra dal canale visto che stava calando la pressione degli idranti. Intanto l’elicottero caricava e scaricava su un incendio che non voleva saperne di soffocarsi.
Le fiamme, infatti, hanno fatto in tempo ad intaccare anche il tetto di un terzo palazzo che si trova dietro. Verso le 15 il tetto del palazzo giallo crolla, creando danni anche all’edificio retrostante.
La battaglia con il fuoco dura fino alle 19, ma ancora per ore non sarà possibile, per le alte temperature che si sono sviluppate nei locali bruciati, entrare negli appartamenti interessati dall’incendio.
Questa mattina inizieranno le indagini per stabilire le cause dell’incendio peggiore degli ultimi anni a Venezia.
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Paolo Pradolin
[18/02/2015]
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