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L’evenement (Venezia 78)

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Mostra del cinema di Venezia 78: il Leone d’oro è stato una vera sorpresa.
Audrey Diwan al suo secondo lungometraggio “L’evenement” (che uscirà da noi con il titolo “12 settimane”) supera il favorito Paolo Sorrentino, che vince l’argento per il suo autobiografico “E’ stata la mano di Dio”.
Mi piacerebbe poter fare dei confronti tra i due film per vagliare quale dei due fosse il più meritevole ma il lavoro di Sorrentino non sono riuscito a vederlo: colpa del sistema di prenotazioni Boxol che quest’anno ha penalizzato tutti indistintamente.
Quindi, attendendo l’uscita del film del regista partenopeo nelle sale, mi concentro sul vincitore.
“12 settimane” è un film da non perdere. Non tanto per il tema, che comunque cala forte con tutto il suo peso nel nostro tempo che sembra voglia rimettere in discussione tante conquiste sociali raggiunte col sudore e le lacrime, quanto per la forma con cui la regista adatta il romanzo di Annie Ernaux.

Sin dal formato dello schermo di 1,37:1 per poi passare alla scelta di luci, inquadrature, sceneggiatura implacabile e senza sbalzi e una protagonista assolutamente d’eccezione, la bravissima Anamaria Vartolomel, ben coadiuvata da altre due donne, Sandrine Bonnarie, che venne da noi scoperta grazie al film “Senza tetto né legge”, Leone d’oro 1985 per Agnes Varda AL Leone D’Oro e Anna Mouglalis, da noi nota per “Romanzo Criminale”.
La storia narra di una studentessa brillante ma di umili origini la quale si trova davanti a muri di gomma diretti o indiretti di fronte a una gravidanza indesiderata, in un’epoca (Francia degli anni 60) in cui l’aborto era proibito.
Nel film della Diwan molta aria francese di pellicole d’oltralpe viene messa da parte per una rappresentazione netta e chiaroscurale che procede inarrestabile fino all’extrema ratio, coinvolgendo lo spettatore senza un momento di tregua.

Se proprio voglio fare un parallelo questo può essere fatto con un altro film presente a questa edizione della mostra, “La ragazza ha volato” di Wilma D’Abate; a sfavore di questo, così approssimativo e impastoiato nel minimal nostrano da perdere ogni efficacia.
In “12 settimane” la ricostruzione d’ambiente è precisa ma non soffocante con affastellamenti di modernariato, preoccupata com’è a dare senso grazie a volti e particolari.
I momenti crudi assumono sempre un senso logico e opportuno al punto che risulta facile tollerarli, nonostante certe durezze grafiche.
Una bella vittoria per un film che, senza cercare il capolavoro, si impone come realizzazione di alta maturità e capace di attraversare la pelle di chi lo vede. Un’altra donna vincitrice del Leone d’Oro.

L’anno scorso il trofeo ha raggiunto le mani di Chloe Zaho, oggi tocca a una giovane ma già matura Diwan.
Forse il cinema sta cominciando a riprendersi il ruolo di narratore consapevole, fuori dagli schemi mercantili e delle iterazioni emotive e spettacolari.
Grazie anche a una sempre più affermata presenza di registe. Non per il deprecabile concetto di “tocco femminile” quanto per nuova linfa dovuta a a registe che finalmente cominciano a fare numero in un mondo ancora determinato da autori maschi.
Buona fortuna, signora Diwan.

L’evenement/12 settimane
regia:Audrey Diwan
con:Anamaria Vartolomei, Sandrine Bonnaire, Anna Mouglalis, Pio Marmai

LEONE D’ORO ALLA 78ESIMA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

L'evenement premiazione Venezia 78
L’evenement premiazione Venezia 78

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