Quasi un anno fa vi avevamo recensito “Un sogno tra i fiocchi di neve” di Corina Bomann (trovate la recensione QUI), un’opera natalizia, on the road, davvero molto molto carina. Ora torniamo ad occuparci dell’autrice con il suo nuovo libro edito da Giunti “L’eco lontana delle onde del nord“, che oltre ad essere un’opera scorrevole ed affascinante, riesce a togliere il fiato grazie alle ambientazioni della Germania settentrionale, in quei paesini dove il tempo sembra essersi fermato e dove i ricordi e i pensieri vengono trascinati lontani dalle correnti del Mar Baltico.
La storia è quella di Annabel, una donna che dopo la separazione col marito che si rifiuta anche di vedere la loro figlia, decide di rimettere in moto la propria esistenza trasferendosi sull’isola di Rügen, dove è sicura di poter ritrovare un po’ di serenità. Finché un giorno, nel porto di Sassnitz, scorge una vecchia barca a vela con una scritta sbiadita sul fianco: ”La Rosa delle Tempeste”. Un nome che suscita in lei un’attrazione immediata e irresistibile. Accarezzando il sogno di comprare la barca, per restaurarla e trasformarla in un caffè sull’acqua, Annabel si imbatte nell’affascinante Christian Merten, anche lui interessato all’acquisto per ragioni piuttosto oscure. La scoperta di una lettera nascosta nella stiva mette ben presto Annabel e Christian sulle tracce di una donna che, oltre trent’anni prima, proprio su quella barca, era fuggita dalla Germania Est. Ma Annabel non può immaginare che nella Rosa delle Tempeste è sepolto un segreto che ha segnato tragicamente la sua infanzia. E che potrebbe cambiare per sempre il suo futuro…
Bomann riesce a far respirare il proprio lettore le atmosfere in cui inserisce i suoi personaggi: basta immergersi nella lettura per ritrovarsi in un battibaleno a sentire il salmastro del mare riempire le nostre narici e sfiorare la nostra pelle. Ancora più interessante in “L’eco lontana delle onde del nord” è Annabel, una protagonista esemplare, una donna forte, con un passato tormentato alle spalle, cresciuta in uno dei periodi più complessi in Germania (quella ancora divisa dal muro). Una lotta la sua contro la solitudine più profonda dell’animo che riesce a ritrovare la sua gioia negli occhi della propria figlia e in quella dei genitori che l’hanno adottata.
Una lettura coinvolgente, piena di sentimento e riflessioni, grazie ad una prosa leggera, semplice, ma allo stesso tempo che non cerca l’emozione facile, ma riesce a suscitarla con intelligenza. Il tocco della Bomann è gentile e sentito, verso i suoi personaggi e la sua storia, che riesce ad equilibrare bene il passato e il presente.
“L’eco lontana delle onde del Nord” è un’opera pulsante, viva e reale che vi accompagnerà in queste fredde giornate autunnali.
Sara Prian
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