Garzanti ha deciso di far uscire pochi giorni fa in libreria un bellissimo romanzo di formazione Made in Australia. Le signore in nero di Madeline St John (pagg. 197, €16,00) è l’unico romanzo della scrittrice ambientato nella sua terra natia, un microcosmo al femminile, che emoziona e diverte. Una divertente lettura estiva che fa ritornare indietro nel tempo, regalando numerosi ritratti di donne di tutte le tipologie: dalle più libertine alle più bigotte, dalle giovani alle non più tanto giovani, tutte alla ricerca del loro posto nel mondo.
Il romanzo è ambientato a Sydney nel 1950. Goode’s è il più grande magazzino della città, dove trovare l’abito all’ultima moda e per quattro donne che lavorano lì, è anche l’unica occasione di indipendenza. Indossano ogni giorno eleganti divise di colore nero e consigliano le clienti su tessuti e modelli, ma nel loro intimo coltivano sogni di libertà.
Poi c’è la 17enne Lesley (Lisa), che sogna di continuare a studiare, anche se il padre è contrario. Patty viene tratta male dal marito, Fay invece non riesce a trovare un uomo discreto. A sorvergliarle c’è Magda: le sprona a inseguire i loro desideri e a trovare il proprio stile nel vestire. Per tutte è in arrivo un tempo di grandi cambiamenti e opportunità inaspettate.
Gli anni ’50 in Australia sono stati sinonimo di emancipazione femminile ed è proprio in questo contesto che si dipanano le vicende di donne quasi imprigionate in quel vestito nero che è la loro divisa da commesse, desiderose di vivere al di fuori, di scoprire il mondo, non quello della casa e della bottega.
Patty si sente donna e finalmente qualcuno, andando al lavoro, Fay si sente meno sola, circondata dalle colleghe e dalle clienti, poi c’è Magda, la ”straniera”, slovena, sposata con un ungherese, sarà proprio lei a spronare, con il suo carattere deciso, le altre, soprattutto a coltivare l’idea che una donna possa raggiungere qualsiasi obiettivo prefissato.
Magda è letteralmente avanti rispetto alle colleghe, a lei è riservato un posto speciale, un antro rosa, quello dei Modelli Esclusivi: un abito e un unica taglia per ognuno. Questi vestiti finiscono per rappresentare ciascuno i desideri e la libertà. Lo sa bene anche Lisa (Lesley), la ragazza assunta come stagista per il periodo natalizio, che Magda tratterà come fosse sua figlia.
Lisa è un fiore in attesa di sbocciare. Vive alla giornata, sogna di andare all’università, ma non sa se riuscirà a realizzare questo desiderio a causa dei divieti del padre. È piccola ed esile, ma come le altre donne, è pronta e ha la forza di prendersi ciò che è suo: il presente e l’indipendenza.
Le signore in nero lascia ben poco spazio alla figura maschile. Gli uomini vengono rappresentati o come poco giudiziosi o padroni, solamente quello di origini europee è il più gentile, ama la sua donna e le porta anche la colazione a letto!
Cambiamento, è questo ciò che rappresenta il romanzo. Madeleine St. John, prima autrice australiana candidata al Man Booker Prize, ha creato un inno al femminismo, fil-rouge di tutti i suoi romanzi. Le sue sono sempre protagoniste forti, che inseguono i loro sogni, donne che cercano il loro posto nel mondo. Passato o attualità? Io vi consiglio di leggerlo, una lettura ricca di speranza e divertimento.
Alice Bianco
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