MIRANO | Fabbricavano scarpe di lusso ma erano invisibili e sconosciuti non solo al fisco. Sono 13 gli immigrati di nazionalità cinese scoperti dalla Guardia di Finanza di Venezia e di Mirano in due attività commerciali che hanno sede nel miranese. Il blitz è scattato nella notte di ieri da parte dei militari delle Fiamme Gialle in collaborazione con la Direzione Provinciale del Lavoro, l’INPS, i Comuni di Venezia e Vigonovo e lo Spisal di Dolo. Quando la Finanza ha chiesto di aprire le porte dei due capannoni in cui gli operai lavorano alla cucitura di scarpe era piena notte. Obbedendo agli ordini dei propri sfruttatori, gli operai hanno abbandonatole macchine da cucire ancora accese e le tomaie appena prodotte ma, pur fingendo di dormire, non hanno avuto il tempo di dismettere gli abiti da lavoro e non hanno potuto perciò far altro che ammettere la verità . L’effetto sorpresa della Guardia di Finanza ha eluso anche i controlli di video sorveglianza esterni installati proprio a scopo preventivo. Le due attività sono state sospese, gli immigrati cinesi denunciati e una terza sanzione è stata emessa per le gravi violazioni di carattere urbanistico e mancato rispetto delle norme di sicurezza.
Il controllo economico del territorio da parte della Guardia di Finanza di Venezia continua, pertanto, indirizzandosi verso obiettivi sempre più remunerativi e pericolosi, al fine di tutelare sempre più efficacemente l’economia locale, la legittima concorrenza, il rispetto verso i lavoratori ed il corretto funzionamento dell’economia legale che con giusta ragione ha fatto emergere il fenomeno.
Raffaele Rosa
[redazione@lavocedivenezia.it]
Riproduzione Vietata
[02/03/2013]