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La sportività non deve essere vittima del risultato a ogni costo

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Si torna in campo, qualcuno ancora col pandoro sullo stomaco

Vittoria dell’Hellas Verona nel derby con il Vicenza, un 3 a 2 incredibile all’ultimo secondo. Ma non voglio analizzare la partita, almeno non dal punto di vista tecnico-tattico.

Quello che mi interessa è puntare il focus sul comportamento della compagine Biancorossa sul campo. Per tutta la durata della partita.

Ci si lamenta e si pone sempre l’accento sul comportamento dei tifosi, dal lancio di sassi conto i pullman degli avversari (accaduto anche ieri al mezzo Gialloblu), a ululati razzisti. Ultimo episodio ai danni di Muntari domenica.

Condannare tali episodi è giusto, anzi giustissimo ma allo stesso modo va sottolineato l’atteggiamento negativo degli addetti ai lavori. Dirigenti, allenatori o calciatori che siano.

Non si può quindi far passare sotto silenzio il comportamento totalmente antisportivo dei calciatori del Vicenza. Tutto assecondato da un arbitraggio mediocre se non imbarazzante del fischietto Abbattista.

Perdite di tempo, entrate tutte ben oltre l’ammonizione e atteggiamenti indisponenti. Indecente al momento della sostituzione il giocatore che prima di uscire finge di sistemarsi il calzettone e poi si fa il segno della croce baciando il campo. In tutto questo un arbitro che non ha preso nessun provvedimento e addirittura ha ammonito il primo vicentino al settantunesimo minuto.

Nell’arco dell’intera stagione in serie B si è assistito a una serie di arbitraggi davvero mediocri, arbitri evidentemente non pronti a certe pressioni o comunque eccessivamente “protagonisti”.

Il grande arbitro è colui che non si vede per gli interi novanta minuti.

Fortunatamente il dio del calcio ogni tanto è giusto e la sconfitta del Vicenza è stata la giusta punizione.

Alla fine della partita, Bellomo, il numero dieci della squadra di Torrente ha avuto il coraggio di lamentarsi perché i calciatori dell’Hellas Verona hanno “festeggiato” davanti a loro.

Viene da chiedersi dopo una vittoria del genere nello stadio di casa, dove avrebbero dovuto gioire? Nello spogliatoio?

Perché la stampa nazionale invece di andare a spulciare le attività finanziarie della società di Setti (attività tra l’altro totalmente legali e ampliamente utilizzate dalle aziende italiane), non sottolinea ciò che ferisce davvero il calcio italiano? Quante società hanno i conti in ordine in Italia e non solo?

Per tornare al calcio giocato, mancano solamente tre partite alla fine del torneo regolare e i playoff sono in mano al Perugia.

È la squadra che può limitare la distanza tra la terza e la quarta in classifica, a meno di dieci punti. In caso contrario Spal, Hellas Verona e Frosinone salirebbero in serie A direttamente, situazione che meriterebbero.

Queste squadre hanno praticamente intrapreso un campionato a parte.

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