Lettera per Franco.
Sono una pagina dei tuoi libri e voglio esprimerti tutta la gratitudine per avermi curata,
guarita, fiorita nel vento del campo che più di un letto mi ha dato diletto.
E le tue mani laboriose d’amore, ad accarezzare quel dolore di essere stata dimenticata, mentre il tuo cuore mi ha ritrovata e accasata sulla balaustra di un ponte a guardare il cielo che riflette le onde.
È il tuo volto scavato in una città in fuga che voglio introiettarmi dentro con un pezzo di pane raffermo, affinché tu mi veda e ti faccia contento.
Mani piene di un sole che ama la pioggia, la nebbia della tua città ferita, quella che ci scappa dalle dita, scrivilo ancora su di me, pagina ingiallita, che ti piango e ti rimpiango come un fratello vero, sincero e leale fino a far male.
Oggi sono vecchia un po’ di più, le parole son tutte opache, difficile leggere il dolore di una Venezia amica di quelli che come me dentro le righe di un foglio sbriciolato ti hanno certamente amato.
Ora posso gettarmi in quel canale amico, che sa accogliere il mio volto antico. Con amore
Lettera ingiallita
andreina corso