Ho sempre detto e scritto che i miei gruppi preferiti sono King Crimson, Jefferson Airplane, Premiata Forneria Marconi. Ma sul lato destro del mio letto c’e’ una foto grande. Quella di Emerson, Lake, Palmer! Di questa band eccezionale del prog posseggo tutti i loro dischi.
Ieri sera, 11 marzo 2016, ero al Caruso di Papozze (Ro) al concerto di Carl Palmer Band. Carl ha preso in mano il microfono ed ha parlato del suo trio, annunciando la morte dell’ amico Keith Emerson e terminandolo con le parole “God Bless Him!”. E gli ha dedicato la suite “Pictures…”
Sapevo da anni che Keith non stava bene. Nel 2012 il suo tour con Grag Lake fu interrotto per problemi alla schiena di Emerson. Tutti noi giornalisti musicali pensammo che l’Hammond (tastiera molto pesante che il buon Keith ha “movimentata e spostata” tantissimo in migliaia di concerti) “alla lunga” gli avesse provocato danni alla schiena ormai irreversibili. Ma non era quello il vero motivo. Keith aveva un cancro.
La notizia di ieri sera, 11 marzo 2016, mi ha fatto stare male soprattutto quando ho subito saputo che non era morto di tumore all’intestino, ma di un colpo di pistola alla testa. Emerson ci ha lasciati sparandosi alla tempia nella sua villa di Santa Monica in California.
Durante gli anni ’70 del secolo scorso Emerson, Lake & Palmer vincevano quasi ogni anno le rispettive classifiche di migliori strumentisti. E lo erano!
Ho incontrato e parlato tre volte con Carl Palmer. Una con: Greg Lake. Ancora tre il numero dei live da me visti per ELP. E l’emozione di un loro concerto con colonne gigantesche romane, batteria che si accendeva e girava su se stessa e cosi’ dicasi del pianoforte… uniti a dei brani superlativi… io l’ho vissuta sensorialmente: magnificamente.
Come ho gia’ scritto per altri grandi musicisti: “Ho perso una persona che non conoscevo ma che mi dato la sua arte. Grazie!!! Ci sono per me Umani che conosco che non mi hanno dato niente, ed Umani che non conosco che mi hanno dato molto.”
Si’, Keith e’ tra questi. Grande, grandissimo strumentista delle tastiere, del Moog e del pianoforte!
Keith, mi salutasti da lontano a Verona nel settembre del 1992. Un gesto verso un tuo fan, come ne hai fatti migliaia. Non sapevi chi sono e quanta tua musica io ho ascoltato ed ascolto ancora.
R.I.P.
Edy
12/03/2016
(cod deceke)