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Juve splendente, Milan nel baratro. Per Montella è l’addio al 4° posto

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Il Milan non vince più, si profila esonero Montella

Doveva essere la partita delle risposte per entrambe le squadre, 90 minuti che avrebbero dovuto dire molto per Montella e per Allegri: da una parte il Milan, ma soprattutto Montella, doveva dare un’identità precisa alla squadra, un’idea di gioco e una solidità difensiva cercando di dare continuità alla buona prestazione mostrata dai suoi con il Chievo. Dall’altra parte, Allegri doveva dimostrare che anche quest’anno la Juve è la più forte, cancellando le sconfitte dello scorso anno contro i rossoneri e restando agganciato al Napoli.

Buon inizio del Milan. I primi minuti di partita sono incoraggianti: pressing alto, tanta corsa e tanta voglia che fanno pensare ai tifosi che ci potrebbe essere effettivamente una partita, che i giocatori fossero riusciti a trovare le motivazioni per fare bene dopo tante prestazioni no. Ma è solo un’illusione; la Juve trova il vantaggio alla prima occasione, con Higuain che libera un destro potente da fuori area sul quale Donnarumma non riesce ad intervenire. Kalinic arriva in ritardo su un paio di palloni invitanti messi da Borini (migliore in campo per il Milan anche questa settimana), e verso il finale di primo tempo il croato colpisce una traversa clamorosa da due passi pur con deviazione di Buffon.

Nella ripresa Montella cambia Biglia, un fantasma fino ad allora, per Locatelli e Abate per Antonelli, ma la musica non cambia: la Juve trova il 2-0 sempre con il Pipita, che con una finta lascia sul posto Rodriguez e infila nuovamente Donnarumma sul primo palo. Nonostante l’ingresso di Andrè Silva, per il Milan non ci sono più occasioni e la Juve fa una partita di controllo e di palleggio, modificando i ritmi a proprio piacimento.

Juve splendente, Milan nel baratro. Allegri si è detto soddisfatto stavolta della prestazione dei suoi, in particolare del suo numero 9, ribadendo la prova di forza data dai suoi al cospetto di un pubblico importante come quello di San Siro. La strigliata dopo la gara con l’Udinese ha sortito evidentemente i suoi effetti. Montella ha dichiarato di essersela giocata alla pari con una squadra fortissima e che la differenza l’ha fatta un fuoriclasse; a suo modo di vedere, il Milan ha fatto un’ottima partita per 70 minuti salvo calare nel finale.

Questa sconfitta ridimensiona i rossoneri, che già ad ottobre devono probabilmente abbandonare il sogno quarto posto e concentrarsi esclusivamente sull’Europa League per accedere alla Champions.
Allegri si gode il primato condiviso con il Napoli in attesa dell’Inter con l’Hellas.

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