Rapina violenta a Jesolo giovedì sera. Una coppia di ladri è entrata in una villetta all’ora di cena sorprendendo la famiglia, composta da madre, figlia e la badante della donna più anziana, durante la cena.
Le donne sono state picchiate per assicurarsi la collaborazione durante il furto, poi legate mani e piedi con delle fascette.
Avuto informazioni sulla posizione della cassaforte, hanno preso tutto, un bottino ingente fra gioielli e denaro che consisterebbe in una cifra attorno i 50mila euro..
Il colpo, avvenuto in via Calvi, è sembrato da subito opera di professionisti. Entrati nella villetta in quattro, si sono mossi con sicurezza all’interno travisati al volto con un passamontagna. Non hanno detto una parola e, addirittura – e questo fa capire l’organizzazione del colpo – oltre ai guanti avrebbero indossato i copriscarpe per non lasciare alcun tipo di traccia.
Oltre al danno per il furto, il ricordo di una disavventura violenta all’interno della propria abitazione per le donne, colpite da calci, pugni e schiaffi.
A farne le spese soprattutto la figlia Marta che, con i polsi legati, è convinta ad accompagnare i ladri al piano superiore dove c’è la cassaforte a suon di pugni. La donna è un’ex albergatrice di Jesolo.
Il malviventi fuggono pronunciando le due parole arabe «Allah akbar», ma la frase viene ritenuta gridata più per depistare che altro. Fuggono proprio nel momento in cui arrivano delle amiche per Marta che danno subito l’allarme.
Le donne vengono portate in ospedale, sono ferite e sotto choc. Nella casa, invece, arriva il momento dei rilievi della Scientifica.
(foto da archivio)