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Jesolo, ferma le macchine con tesserino e pistola, ma è un finto poliziotto

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jesolo finto poliziotto con tesserino e pistola

Usurpazione di funzioni pubbliche, sostituzione di persona e possesso di segni distintivi contraffatti: ha collezionato ben tre reati il cinquantenne che, nel pomeriggio di lunedì scorso, ha avuto la brillante idea di qualificarsi come pubblico ufficiale all’interno dei parcheggi di un noto centro commerciale di Jesolo.

Intorno alle ore 14.00 di lunedì scorso, infatti, la vigilanza privata dello stesso centro commerciale segnalava che loro personale stava intervenendo presso l’area parcheggio coperta in quanto alcuni clienti avevano a loro volta segnalato alcuni individui sospetti. In particolare, il vigilante intercettava i soggetti (un uomo e due donne), i quali erano appena giunti sul posto a bordo di un’autovettura carica di bagagli.

Questi ultimi venivano invitati dal vigilante a prestare attenzione al proprio veicolo, che proprio per il fatto di essere carico di bagagli avrebbe potuto attirare qualche malintenzionate nel corso della loro assenza.

Per tutta risposta, l’uomo si qualificava come pubblico ufficiale, esibendo una placca metallica simile a quella utilizzata dalle Forze dell’Ordine e contenuta all’interno di un portadocumenti in pelle riportante dal dicitura “Polizia Giudiziaria”.

Gli agenti della volante del Commissariato di Jesolo, giunti sul posto dopo pochi minuti, intercettavano il terzetto, identificando l’uomo per tale M.P.F., 50enne originario della Campania ma residente in provincia di Treviso, e due donne, anch’esse italiane.

A specifica richiesta, l’uomo negava di essere in possesso di quanto raccontato dal vigilante, il quale, invece, confermava quanto già riferito in precedenza.

Gli operatori hanno quindi proceduto ad effettuare una perquisizione, che dava esito positivo: addosso all’uomo, infatti, veniva rinvenuto il portadocumenti e la placca metallica (in realtà riportante l’effige e il logo della Guardia Costiera), ma anche una pistola scacciacani (con tappo rosso visibile solo da posizione frontale) con relative cartucce e un paio di manette, del tutto simili a quelle in uso alle Forze dell’Ordine, ma senza numero di matricola.

Condotto presso gli uffici del Commissariato di via Aquileia, si scopriva che l’uomo era già ben conosciuto agli archivi delle Forze dell’Ordine poiché più volte indagato per reati contro la giustizia, in materia di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche: naturalmente non apparteneva al Corpo della Guardia Costiera né, naturalmente, possedeva la qualifica di Pubblico Ufficiale.

Quanto rinvenuto dai poliziotti è stato posto sotto il vincolo del sequestro penale (anche per le successive indagini), mentre il 50enne è più tardi uscito dai locali del Commissariato di via Aquileia con tre denunce inoltrate all’Autorità Giudiziaria di Venezia.

14/08/2015

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