Alla fine l’abilità non sta più tanto nel fare previsioni, ma poi nel giustificare la discrepanza tra i dati reali e quelli previsti.
L’Italia avrà un deficit pari al 3% del prodotto interno lordo nel 2014, deficit che sarà del 2,9 nel 2015.
Ieri sera l’aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def) 2014-2016, approvato dal Consiglio dei ministri, ha messo in luce la realtà delle cose, realtà che le stime dell’Istat anticipavano in qualche modo.
Seondo Palazzo Chigi, il rapporto tra debito e Pil si attesterà al 131,7% nel 2014 e al 133,4 nel 2015.
La previsione di pareggio strutturale di bilancio deve così slittare, arrivando così al 2017.
Il governo Renzi ipotizza nel 2014 un dato negativo del Pil (-0,3%), che poi deve crescere dello 0,6% il prossimo anno grazie «all’impulso positivo della Legge di Stabilità».
Il tasso di disoccupazione si attesterà al 12,6% nel 2014 e al 12,5% nel 2015.
L’Istat però evidenzia il dato della disoccupazione giovanile: ad agosto è pari al 44,2% (+ 1% rispetto a luglio e +3,6 nel confronto tendenziale), numeri che fanno registrare il peggior risultato dal 1977.
Mario Nascimbeni
01/10/2014
Riproduzione vietata