IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

domenica 24 Marzo 2024
9.5 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGELibri, recensioni e nuove usciteIsola - Il viaggio nelle radici del cuore di Jacobsen
Questa notizia si trova quiLibri, recensioni e nuove usciteIsola - Il viaggio nelle radici del cuore di Jacobsen

Isola – Il viaggio nelle radici del cuore di Jacobsen

pubblicità

Isola

Perché l’isola? Perché è il punto dove io mi isolo, dove sono solo: è un punto separato dal resto del mondo, non perché lo sia in realtà, ma perché nel mio stato d’animo posso separarmene.
(Giuseppe Ungaretti)

Avete mai preso in mano un vecchio album di famiglia, scorso volti e corpi che non avete mai conosciuto e avete sentito dentro il bisogno di saperne di più, di viaggiare ai confini delle vostre origini per scoprire da dove arrivate? Un viaggio che può essere fatto di racconti e storie provenienti da parenti ancora in vita, ma anche un viaggio verso un luogo che racchiude in sé l’essenza di tutto il nostro albero genealogico, di tutto quello che siamo e che è anche lui un membro della famiglia a tutti gli effetti.

Ed è così che in Isola di Siri Ranva Hjelm Jacobsen (Iperborea, pp. 223, 17,00 €) una giovane ragazza danese ha nostalgia di un’isola verde e impervia battuta dai venti del Nord, un’isola delle Faroe dove non ha mai vissuto ma che ha sempre sentito chiamare «casa», perché da lì emigrò la sua famiglia negli anni Trenta. Comincia così, dall’urgenza di riappropriarsi delle sue origini e di una cultura che ha ereditato ma non le appartiene, il suo viaggio di ritorno a Suðuroy, da cui nonno Fritz, pescatore dell’Artico, partì alla ricerca di un destino migliore, e nonna Marita, sognatrice irrequieta, fuggì verso il mondo e la modernità.

Il compito di chi come me scrive recensioni di libri, a volte, è davvero difficile. Non tanto nel raccontare il romanzo, ma nel trovare le parole giuste per spiegarvi l’emozione che si prova nell’immergersi in queste pagine, nel, come si dice nel libro, acchiappare le parole giuste e trovar loro parcheggio. Sì perché Isola è uno di quei libri evocativi che con la magia dell’uso delle parole (e qui grande merito va alla traduttrice Maria Valeria D’Avino) riesce a trasportarci in quei luoghi lontani, dove il vento, la neve, l’odore del mare, le grandi colline, ti entrano nelle ossa e non ti lasciano più andare.

Ma il racconto, in parte autobiografico, della Jacobsen è anche qualcosa di più. È una riflessione sull’essere umano, sempre in viaggio alla ricerca di un’Isola che non c’è, così come Ulisse vede ogni giorno la sua Itaca allontanarsi, così l’uomo non sembra mai soddisfatto e viaggia, viaggia, senza accorgersi che tutto quello di cui ha bisogno ce l’ha lì davanti agli occhi. Isola è un inno alla semplicità, alla sottrazione in un mondo che ci vuole spingere ad essere sempre di più e ad avere sempre di più, è un libro che a sua volta sceglie frasi corte, lineari, ma che dentro nascondono un grande significato. C’è un passaggio in cui si parla dell’uomo e del suo bisogno immemore di costruirsi isole galleggianti fatte di pensieri, sogni, tecnologia e leggende per (soprav)vivere, che è tra i più riusciti dell’intera opera. “Un’intera flotta” di spazi in movimento che finiscono, metaforicamente, a formare la nostra essenza il nostro animo.

Un viaggio alle radici, ma anche una lettera d’amore ai propri nonni, mai visti solo come creature perfette, ma con tutti i loro sbagli, con tutte le loro rughe a segnare la lunga strada fatta senza mai davvero allontanarsi dalle proprie origini, da quel gruppo di isole, le Faroe, in grado di scolpire dentro l’esistenza. Ognuno di noi dentro ha un’isola, potrebbe non essere circondata dal mare, ma è uno spazio in cui racchiudiamo tutto noi stessi e nel quale lasciamo approdare solo poche persone quelle in grado di costruirci sopra una dimora e arricchire quello stesso spazio.

Isola apre dentro di noi mondi che sapevamo fossero lì, ma ai quali non sapevamo dare un nome. Un’opera da leggere tutta d’un fiato per partire in luoghi lontani sia che essi siano fisici e reali, sia metaforici.

 – L’autrice sarà presente ai prossimi Boreali al Teatrino di Palazzo Grassi il 7 giugno, rimanete con noi per saperne di più –

Sara Prian

Riproduzione vietata

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img