Inzaghi “Berlusconi mi chiama quando dormo” ma questa volta sarà contento. Il Milan ne fa due al Cesena, ma il vero eroe è Abbiati se in quasi tutte le pagelle ha meritato sette e più.
«Niente di eclatante, ma proviamo a ripartire da qui» dice Pippo e in questa filosofia c’è tutta la realtà delle cose.
Milan Cesena 2 a 0, Bonaventura al 22’ del primo tempo, Pazzini su rigore al 90’. Pippo così si regala e regala all’ambiente una settimana di serenità, in attesa di confermare i segnali di ripresa sabato sera a Verona con il Chievo.
Abbiati, alla fine del primo tempo, ha dovuto superarsi per evitare il pari di De Feudis al volo, ma da salvare c’è anche la parte iniziale della gara con un Milan all’arrembaggio. Poi l’atteggiamento di Pippo che non vuole più rinunciare alle due punte così è facile che in mezzo la formazione sia consolidata: De Jong ad arpionare palloni, Poli a destra abile negli inserimenti e Montolivo mezz’ala sinistra.
Inzaghi spiega poi la necessità di disegnare di nuovo il centrocampo “ho ripristinato la linea a tre, la stessa adottata prima della sosta nelle partite con Napoli e Roma” e si arrabbia quando gli viene chiesto se ora smetterà di effettuare esperimenti. “Non sono un pazzo, sono io il primo a voler dare continuità di formazione. Ogni allenatore quando le cose vanno bene non vuole cambiare”.
E com’è il rapporto con Berlusconi? “è fin troppo buono con me: da quando siamo in difficoltà mi chiama più di prima, anche la mattina presto quando dormo”. Ma ora se la strada tattica è questa, quando rivedremo Honda e Cerci? “Troveranno spazio: Honda può fare il trequartista, Cerci sia il suggeritore che la seconda punta”.
Roberto Dal Maschio
23/02/2015
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