Esattamente l’opposto di quello che si aspettava Mancini. Un’Inter concentrata e attenta in difesa ha lasciato il posto ad un’Inter spaventata e dalle gambe molli.
Finisce 3-1 a Wolfsburg, davanti a 25.374 spettatori, e giovedì a San Siro per passare il turno serve una specie di miracolo.
Il Wolfsburg era partito male e i nerazzurri ne hanno approfittato: vantaggio con Palacio (D’Ambrosio in anticipo, appoggio per Shaqiri, palla a Icardi e assist per il Trenza), dopo 5’15”.
Poi però non ha saputo approfittare del disorientamento avversario. Invece di segnare il 2-0, gli interisti hanno incassato l’1-1 con un colpo di testa di Naldo solissimo mentre Juan Jesus guardava la partita.
Ai tedeschi così è passata la paura e la situazione si è ripetuta nella ripresa: il Wolfsburg spingeva ma l’occasione nitida del 2-1 è capitata a Palacio, che davanti a Benaglio ha mandato il pallone sull’esterno della rete.
Dove Mancini ha sbagliato? Essenzialmente in due cose: la sostituzione di Hernanes per Vidic ha consegnato il centrocampo in mano ai tedeschi, e il pallino del tecnico per due portieri titolari (Handanovic per il campionato e Carrizo per le coppe) ha rivelato di nuovo tutta la sua debolezza (è stata la prima cosa regolarizzata da Mourinho al suo arrivo nel primo post Mancini).
Inevitabilmente i nodi sono arrivati al pettine: sbagliato appoggio sul portiere, appoggio sbagliato del portiere a Vierinha arrivato come un fulmine: palla a De Bruyne e 2-1 (18’). Passano 10 minuti fallo di Vidic su De Bruyne, punizione del belga e incertezza del portiere che ha preso il 3-1 sul suo palo (30’).
Roberto Dal Maschio
13/03/2015
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