Chissà come si sono sentiti Mancini e Thohir ad essere presi per i fondelli.
“Perisic? L’Inter non se lo può permettere”.
Una ‘sentenza’ mediatica pesante come un macigno. Fuori tempo, anche, perché avrebbe potuto essere in qualche modo giustificata nei primi tempi, quando si parlava di un Thohir sparagnino e attendo all’euro. Ma ora che il presidente nerazzurro ha messo mano al portafoglio, ha preso Mancini (sta continuando a pagare il contratto a Mazzarri) e Mancini gli ha presentato una lista della spesa del meglio in circolazione ed è stato esaudito, si tratta di una critica ingenerosa.
“L’Inter non si può permettere Perisic”. Chi l’avrebbe detto? Klaus Allofs, direttore sportivo del Wolfsburg, parlando di Perisic.
«L’Inter non se lo può permettere. I nerazzurri sono interessati, ma c’è un grande gap tra quel che chiediamo noi e la loro offerta».
I tedeschi sono un club in questo momento economicamente forte, in cui se si concretizzasse la cessione del trequartista belga Kevin De Bruyne al Manchester City per 65 milioni, non si ha bisogno di cedere nessuno.
Perisic costa 18 milioni, e i tedeschi li vogliono tutti e subito. Il messaggio: se non siete in grado di permettervelo, lasciate stare.
L’Inter invece ne vorrebbe pagare una parte ora e il resto a giugno, con una formula che è sempre stata decorosa.
L’uscita di De Bruyne peggiora le condizioni per la trattativa per il croato, perché da Milano i bene informati fanno sapere che la società non ha gradito l’espressione, che si tratta di una frase inopportuna, anche perché arriva negli stessi momenti delle considerazioni di Marotta sul bilancio e sulle possibilità dell’Inter.
Perisic è fondamentale per il gioco di Mancini però, perché l’Inter oggi lavora su un modello base che può essere il 4-2-3-1, con Icardi di punta e Jovetic, Hernanes e Perisic alle spalle, con Medel e Kondogbia a coprire la difesa a quattro.
L’alternativa potrebbe essere Adem Ljajic della Roma. Il 23enne serbo ha già fatto bene con Jovetic alla Fiorentina.
12/08/2015