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Inter Juve questa sera, più una festa della nostalgia

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inter juve questa sera

Inter Juve di questa sera è più una festa della nostalgia che un match importante per lo scudetto. Volendo trovare scopi per appassionarsi si può dire che Inter Juve è la partita fra le ultime due finaliste italiane di Champions League, quella di ieri e quella di oggi.
La realtà delle cose è però che una non ha alcun bisogno di questa sfida, avendo già vinto con largo anticipo lo scudetto e dovendo preparare la finale di Champions di Berlino, e l’altra è alla disperata ricerca di punti e avrebbe preferito qualunque altro avversario a questo punto.

Mancini: «ormai il campionato è quasi finito; noi ci giochiamo la qualificazione all’Europa League oggi e con il Genoa fra una settimana, perché credo che prima dell’ultima partita, quella con l’Empoli, le posizioni saranno definite».
Una sorta di semifinale, dunque, per l’Inter, si può dire così. Inter che avrà bisogno della sua squadra migliore, pur con tutte le assenze, mentre la Juve decide di rinunciare a cinque titolari non convocati.
All’Inter mancano l’uomo più in forma del momento (Hernanes, squalificato) e l’enigma-Guarin (infortunato). Tutto lascia pensare che giocherà Shaqiri da trequartista: «È cresciuto anche fisicamente e se dovesse toccare a lui, spero faccia una grande partita».
Mancio, e il futuro? «Il presidente Thohir farà investimenti; vuole avere un’Inter vincente e la squadra verrà sicuramente migliorata. A Touré ho scritto un messaggio d’auguri per i suoi 32 anni, ma il contenuto resta privato. Il fair play finanziario c’è e lo sappiamo. Uscite uguali alle entrate? Vedremo. Bisogna comunque cedere, ma raggiungere il pareggio mi sembra comunque difficile. Kovacic piace al Barcellona? Sta crescendo e ha margini di miglioramento enormi. È un giocatore sul quale puntiamo e non possiamo cedere i migliori. Handanovic? Ha una situazione particolare, è uno tra i migliori d’Europa, vuole giocare la Champions ed è anche una cosa logica. Restare dipende anche da lui e sono scelte che vanno rispettate. In ogni caso qualcuno arriverà e qualcuno partirà, perché non possiamo avere una rosa di 30 giocatori».

Roberto Dal Maschio

16/05/2015

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