Nel referendum per l’indipendenza del Veneto il dibattito della giunta regionale si è concluso con un nulla di fatto. La proposta indetta dai leghisti fra ostacoli e dubbi: decisione è rimandata a settembre.
NOTIZIE VENETO | Il nodo intricato della questione “Indipendenza del Veneto”, ancora una volta sembra non essere arrivata a buon fine. Nei giorni scorsi la giunta regionale aveva espresso l’intenzione di indire un referendum proprio sullo spinoso argomento, il presidente Zaia si era detto favorevole, ma pare che due giorni fa, il consiglio regionale, riunitosi in seduta straordinaria, abbia rinviato il voto.
Gli ostacoli di tipo costituzionale, politico e finanziario non sono stati abbattuti. Il disegno di legge sul referendum presentato dal consigliere Stefano Valdegamberi non è stato nemmeno messo ai voti perché, hasentenziato il presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, «il testo giace ancora in commissione e non ha concluso la fase istruttoria».
Fra le schiere del Pdl, Davide Bentinelli ha proposto l’integrazione delle regioni del Nordest su una base di autonomia, Carlo Alberto Tesserin ha consigliato un negoziato attento e serrato con Roma. Il Pd, tramite Lucio Tiozzo ha dichiarato: «Stiamo sprecando tempo in chiacchiere inutili, Zaia tratti piuttosto con il Governo per conquistare l’autonomia “differenziata” prevista dalla Costituzione e noi lo appoggeremo».
Il carroccio leghista capitanato da Paolo Tosato ha invece confermato la volontà di arrivare al referendum: «Abbiamo bisogno di approvare una legge per aprire un contenzioso con lo Stato italiano e fare appello al diritto internazionale. Per coprire i costi del referendum senza oneri pubblici, pensiamo di istituire un fondo di bilancio alimentato da una sottoscrizione popolare».
Dopo 4 ore di seduta, la decisione è però slittata a settembre.
Alice Bianco
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[02/08/2013]