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Incidente offshore Venezia, la Capitaneria: “Quella diga è lì da 10 anni, è su tutte le carte”

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Incidente offshore Venezia, la Capitaneria: "Quella diga è lì da 10 anni, è su tutte le carte"

Incidente offshore Venezia: il giorno dopo ci si interroga su come un fatto così grave abbia potuto accadere, mentre iniziano le indagini con il sequestro del relitto. la Capitaneria dichiara: dinamica ancora da ricostruire.

A Venezia sono cominciate le operazioni tecniche tese a chiarire la dinamica del terribile incidente nautico avvenuto martedì sera.

Il motoscafo offshore che si è schiantato contro la lunata della bocca di porto del Lido di Venezia provocando la morte di tre persone e il ferimento di una quarta è stato posto sotto sequestro dalla magistratura.

Il relitto è stato recuperato mercoledì mattina e portato negli spazi della Capitaneria di porto che sta svolgendo le indagini di concerto con la Procura lagunare.

“La dinamica dell’impatto non possiamo ancora ricostruirla con esattezza – dice il comandante della Capitaneria Andrea Conte -, stiamo vagliando ora lo stato degli strumenti di bordo, di certo l’imbarcazione ha impattato sul lato esterno della lunata (quello a mare) e quindi si è addirittura ribaltata in volo scavalcandola e cadendo all’interno”.
“Una capriola – aggiunge – legata all’alta velocità ed al fatto che sono mezzi molto leggeri”.

“La lunata è lì da una decina d’anni circa – rileva – è una struttura, una scogliera artificiale, segnalata su tutte le carte e sulla cartografia elettronica, le ipotesi possono essere tante a cominciare dalla stanchezza”.

“Navigavano da poco meno di venti ore con uno stress notevole andando a quelle velocità – conclude – quindi ci sta anche l’ipotesi di un momento di disattenzione. Ma non abbiamo ancora elementi per ricostruire esattamente la causa dell’incidente”.

Nell’incidente hanno perso la vita Fabio Buzzi e due co-piloti inglesi. Mario Invernizzi, il quarto dell’equipaggio, è rimasto gravemente ferito e si trova ricoverato.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Non riesco a capire questo bisogno di essere sempre i primi e i più veloci…ed il tutto con costi ed inquinamenti del territorio esorbitanti (uso di propellenti superarrchiti molto costosi ed inquinanti) sostenuti spesso da persone ricchissime che non hanno avuto l’insegnamento del rispetto ed il valore della vita,per se stessi ma soprattutto per gli altri.
    Amare e rispettare la vita è ben altro e per chi dell’umiltà ne fa una fede.
    Tutto ciò dispiace ed e crea molta tristezza.

    • Ma che cosa dici ?? Ha fatto il giro d’Europa con due pieni di benzina normalissima , che per arrivare a 70 nodi basta e avanza.
      E come fornitore delle marine di mezzo mondo aveva bisogno di sperimentare prodotti nuovi.
      Ca**o di comunista.

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