Verona si è stretta attorno a Federico Mattiello, il giovane difensore del Chievo che nella gara con la Roma ha riportato la frattura di tibia e perone.
Dopo l’incidente di Mattiello è emerso un autentico affetto affetto prontamente contraccambiato da Mattiello stesso che dal letto d’ospedale aveva fatto sapere ieri di sentire “tutti davvero molto vicini e questo mi e’ di grande aiuto e conforto”.
Aiuto e conforto che giungono anche dalle parole del professor Claudio Zorzi che ha guidato l’equipe medica che all’ospedale Sacro Cuore di Negrar ha operato il giocatore. “L’intervento – afferma – dal punto di vista tecnico è andato molto bene. Chiaramente trattandosi di una frattura scomposta si deve stare molto attenti perché quando c’è un’esposizione con lesione delle parti molli della cute qualche rischio c’è sempre. Stiamo
seguendo bene il ragazzo affinché non insorgano infezioni”.
“Prima di operare abbiamo fatto una tac per essere tranquilli e abbiamo scelto di mettere una placca e non un chiodo: la scelta ci sembra molto buona – continua Zorzi – e la sintesi è venuta bene, adesso tocca a lui guarire. L’intervento è durato un paio d’ore”.
Il medico tiene a precisare che l’equipe sanitaria “ha voluto procedere lentamente proprio per fare le cose alla perfezione. Quando avviene un incidente di questo tipo la giovane età aiuta sempre nella fase di recupero. Quando guarirà bene la frattura lui avrà solo un brutto ricordo di questa esperienza”.
Redazione
11/03/2015
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