Doveva essere una lieta giornata domenicale, quella di Cesare Peris e suo figlio Niccolò di 23 anni. Una bella vogata, nelle intenzioni, in Canal Grande alle dieci del mattino, sotto un cielo terso e un sole invitante.
Il padre vogava ad un remo su un pupparino e il figlio remava su una gondola. All’altezza di Palazzo Grassi si sono avviati verso il rio di san Barnaba, quando un vaporetto della linea 2 diretto a Rialto ha improvvisamente accelerato e sorpassato le barche a prua, provocando uno spostamento a rotazione delle barche. Il pupparino è stato investito dal vaporetto, provocando la caduta in avanti di Cesare Peris, che ha battuto il ginocchio e il mento sul trasto.
Una manovra inspiegabile, secondo i due vogatori, subito assistiti da due taxisti che si sono offerti di accompagnarli all’ospedale o di chiamare l’idroambulanza. Si è fermato anche il capitano del vaporetto in questione, ha dato un’occhiata, ha visto il contuso impaurito e confuso ed è ripartito, valutando che in fondo si trattava “solo” di qualche botta. Il pupparino è stato danneggiato e trasportato da un gondoliere a San Giuliano per le necessarie riparazioni.
Cesare Peris, che alla fine ha deciso di curarsi da solo, non intende lasciar perdere, chiederà un risarcimento per i danni subiti, anche in ragione delle sue lotte contro il moto ondoso e i mezzi a motore in laguna, nonché della sua storia di consigliere dell’Istituzione Gondola, vissuta a tutela della laguna e alla valorizzazione del remo.
Sta nel rispetto di una civile convivenza e nella giusta misura, un futuro compatibile fra remi e motori, del resto Cesare Peris invita a comprendere il difficile lavoro dei piloti ACTV, alle prese con gli orari da rispettare, con i minuti di recuperare, anche in presenza della folla di turisti che navigano sui mezzi pubblici e i tempi diventano difficili da rispettare.
Andreina Corso | 29/08/2016 | (Photo d’archive) | [cod inciba]