In questi giorni Confartigianato Venezia sta raccogliendo numerose proteste sulla dichiarazione Imu-Tasi che riguarda gli immobili abitativi dati in affitto e sta creando non pochi problemi ai veneziani.
“Oltre al pagamento dell’imposta infatti – spiega il segretario Gianni De Checchi – che già di per sé non è certo poca cosa per i contribuenti, i cittadini si devono sobbarcare anche l’onere di compilare entro il 30 Giugno un ulteriore modulo, firmarlo, recapitarlo al Comune, magari con code ecc, oppure via PEC, ma quanti di loro la sanno usare veramente? A volte nella burocrazia si invertono le parti . I comuni che dovrebbero essere più vicini ai cittadini e quindi fare di tutto per agevolarli sono più burocrati… dei burocrati”.
“Peccato – dicono dalla categoria – che il Ministero abbia emesso una circolare in cui dice che per il contratti di affitto successivi al 2010 il contribuente non deve comunicare un bel niente, in base al principio che i Comuni hanno già le informazioni necessarie. Il Comune di Venezia non ha queste informazioni? Le ha certamente l’Agenzia delle Entrate e quindi si arrangi il Comune a reperire i dati da un’altra amministrazione pubblica, senza gravare sui contribuenti.”
“Il Comune di Venezia invece sembra non dialogare con l’Agenzia delle Entrate – aggiunge De Checchi – e ha pensato bene di “creare” un altro modulo, che aggiunge confusione alla confusione e nuove scocciature per i cittadini. Da una parte quindi si predica la semplificazione, ma da qualche altra parte si “razzola” sul terreno della complicazione e della confusione e chi ne rimette, comunque, è il cittadino disorientato”.
“E’ un altro messaggio per il nuovo Sindaco – conclude De Checchi – il Comune deve essere “amico” del cittadino, e pensare a semplificargli la vita, non a creare ulteriori complicazioni”.
Imu Tasi immobili in affitto, Confartigianato: “Il Comune complica il cittadino”
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