Per l’imbrattamento al leone di San Marco c’è un giallo nel giallo: la svolta decisiva l’ha data la confessione di una ragazza del gruppo pentita per quanto accaduto. La confessione volontaria proprio nel momento in cui gli investigatori stavano per arrivare al gruppetto.
Per l’imbrattamento al leone di San Marco i Carabinieri del Comando provinciale di Venezia, subito al lavoro dopo la scoperta, sono così riusciti ad identificare con certezza gli autori. Si tratta di studenti universitari di Venezia, che vivono in città. Una di loro ha confessato per sensi di colpa.
Nel primo pomeriggio di oggi, infatti, una ragazza si è presentata presso la Stazione dei Carabinieri di San Marco ammettendo, presa dal rimorso, di essere stata testimone dell’imbrattamento da parte dei suoi amici.
La giovane riferiva di essere una studentessa universitaria a Venezia e che nella notte tra venerdì e sabato, a conclusione di una serata in compagnia di altre tre persone, erano giunti in Piazza San Marco, dove è stata spettatrice involontaria del gesto inspiegabile da parte degli altri, in particolare dei due ragazzi, che conosceva a malapena.
Grazie a questi dettagli, i Carabinieri di Venezia, che già erano sulle tracce dei responsabili, si trovavano così la strada spianata riuscendo in pochissimo tempo a risalire all’identificazione sia dei due ragazzi, che si trovavano ancora a Venezia, sia della seconda ragazza, che era già in provincia di Trento.
Le indagini sono state rese possibili anche grazie al prezioso lavoro svolto dalla Polizia Locale della Città di Venezia che, nelle fase iniziali, ha provveduto, tra l’altro, alla raccolta delle numerose immagini presenti in città, anche di privati, che si sono rivelate fondamentali per la prima identificazione del quartetto.
A conclusione delle attività i responsabili delle azioni, sui quali si stanno vagliando con attenzione le singole posizioni, verranno deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria lagunare.
“Voglio ringraziare, a nome di tutta la città, i Carabinieri e la Polizia locale di Venezia perché hanno operato, facendo squadra e con abilità investigativa per ricostruire nei dettagli i fatti e raccogliere tutte le prove, tanto da portare i responsabili alla confessione – dichiara il sindaco Luigi Brugnaro – Non cerchiamo alcuna vendetta, ma chiediamo che provvedano alla pulizia, come risarcimento per un comportamento ingiustificabile. Grazie ancora alle Forze dell’Ordine che vegliano sulla nostra città”