Lei, la bella ragazza che la sera del naufragio della Costa Concordia, il 13 gennaio 2012, era “ospite” di Schettino, aveva chiamato in causa il comandante: “Dica la verità su come sono andate le cose, altrimenti parlo io”, e siccome Schettino non parla, un’altra versione viene fuori oggi grazie alla ragazza moldava.
Domnica Cemortan ha parlato, ha raccontato al settimanale Oggi che quella notte, mentre migliaia di persone si accalcavano ai ponti più bassi per cercare di guadagnare un posto sulle scialuppe, lei, il comandante Schettino e il maitre Ciro Onorato, sarebbero saliti sul ponte 11 per salire in elicottero.
«Anche se Schettino sostiene di esserci andato per controllare la dritta della nave io dico che eravamo lì ad aspettare un elicottero che portasse via tutti e tre. O forse solo qualcuno di noi» conferma la giovane.
Domnica ha parlato, Schettino risponderà?
Redazione
01/10/2014
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Non cambia la sostanza, quale giudizio più infamante rivolto a un comandante, quello d’abbandono nave prima dei passeggeri.
Che questo avvenga con una scialuppa, o con un elicottero, la sostanza non cambia.
In termini militari, la definizione è: “Codardia”.
Chissà, se nelle sue lezio universitarie, dove egli e’ attualmente inviato a tener conferenza, su come si gestisce un’emergenza, egli ha messo quale prima “slide” la dogmatica frase:
“In primis ognuno pensi a se stesso, e quale Comandante a riguardo della propria incolumita’, abbandoni la nave per primo”.
“In seconda slide:
” L’emergenza con gli ausili tecnologici attuali, si puo’ gestire comodamente da qualsi luogo”.
Niente ha che vedere il nostro Schettino, con uno degli ultimi veri comandanti della marineria italiana: Il Comandante Piero CALAMAI, che non volle abbandonare il Transatlantico Andrea Doria (Luglio 1956), oramai su un fianco, dopo lo scontro con la nave passeggeri svedese Stockholm, nelle acque dell’oceano atlantico, al largo delle coste statunitensi, e non appoggiata sugli scogli, a circa 100 metri dalla costa, come la Concordia.
Grande e dimenticato Comandante CALAMAI, riservatissimo nella sua personalita’ fuori da inerviste o azioni mediatiche dopo il naufragio.
Mite, ma ferma persona, in cui è rimasta viva la frase dei suoi ufficiali, tutti scesi, o per meglio lasciata la nave per ultimi, dopo aver coordinato il trasbordo di tutti i passeggeri; con la frase:
“Scenda, comandante. A bordo non c’è più nessuno… Scenda o risaliamo noi, e restiamo con lei”.
Tutt’altra frase quella rivolta dal Comandante De falco della Capitaneria di porto di Livorno, al Comandante Schettino, comodamente osservante la sua nave (con tutti i passeggeri a bordo) sul molo del giglio.
Torni a bordo, cazzo…. O le farò passare l’anima dei guai”.
Alla luce degli ultimi avvenimenti in questa Italia dai ruoli invertiti, l’unico che sta passando “l’anima dei guai” è il Comandante Defalco, riposizionato in tono minoritario, anziché in prosieguo a prestigio di carriera, per aver coordinato con professionalità e fermezza un’emergenza di tal portata.
Che Italia !!! Comunque…. sempre Viva l’Italia… ma quella dai sani e rispettosi valori !!! Sandro
e lei non si è tirata indietro obbligando il suo uomo a non farlo? se lo dice vorrebbe apparire più sensata? se lo dice non prende soldi dalle interviste?
e lei ovviamente non avrebbe rifiutato un altro passaggio, stavolta sullìelicottero vero? a questa servono i soldi delle interviste!!!