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Il pittore di anime di Ildefonso Falcones – Luci ed ombre a Barcellona

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Un alternarsi di luci ed ombre, così si può definire la nuova fatica dello scrittore di fama mondiale Ildefonso Falcones, Il pittore di anime (Longanesi, pagg, 696, €22,00). Un romanzo che indaga nei meandri più profondi della Barcellona di inizi ‘900, sulla condizione delle donne dell’epoca, nella quale l’amore, la passione per l’arte, le rivolte sociali e le vendette personali si fondono, in un intreccio emozionante.

Siamo nel 1901, Barcellona è divisa tra la miseria delle classi più umili e il lusso dei grandi viali, nei quali originalissimi edifici appena sorti o in costruzione, annunciano l’arrivo di una nuova e rivoluzionaria stagione artistica: il Modernismo. Dalmau Sala, figlio di un anarchico giustiziato dalle autorità, è un giovane pittore e ceramista che vive intrappolato tra due mondi: da un lato quello della sua famiglia e di Emma Tàsies, la donna che ama, entrambe attivamente impegnate nella lotta operaia; dall’altro, quello del lavoro nella fabbrica di ceramiche di don Manuel Bello, il suo mentore, ricco borghese di fede cattolica.

Quello ideato da Ildefonso Falcones è un arazzo complicato dell’epoca narrata, il ritratto di una Barcellona capace di ribellarsi al potere della tradizione, che in un periodo di cambiamenti, dimostra come sia ormai finita l’era della borghesia, dove le rivolte sociali nascono proprio per abbattere una oramai insopportabile casta di privilegiati.

Ed è proprio qui che si ritrova l’abilità di Idelfonso Falcones, nel raccontare con tenerezza la condizione delle donne, violate, asservite agli uomini ed in balia degli eventi, ma non solo, anche di tutto lo stuolo di aristocratici, artisti, truffatori, politici e rivoltosi.
Montserrat è il personaggio più potente, la paladina e simbolo della rivolta femminile. Libertaria ed ingenua idealista, constaterà sulla propria pelle come le classi operaie partecipino agli scioperi, alle proteste, anche se ciò può comportare un prezzo molto alto da pagare.

Se ci fossero dei difetti da sottolineare, ma sono però le caratteristiche della scrittura dell’autore, che ritroviamo spesso nei suoi romanzi, è la lungaggine di certe parti, con descrizioni troppo minuziose. Il finale poi, nonostante i vari intrecci, è abbastanza prevedibile, tutto sommato però, Idelfonso Falcones dimostra ancora una volta un’innegabile maestria nel tessere personaggi vividi e avventure straordinarie sullo sfondo della Storia di cui è appassionato e attento studioso.

La Storia con la s maiuscola è la vera protagonista del libro, Il pittore di anime infatti, finisce per essere un’opera complessa, che conduce alla riscoperta di un periodo storico di grandi cambiamenti, un periodo storico fatto, come dicevo all’inizio, di luci e ombre che si susseguono tra loro in un perfetto mix di colpi di scena, che il lettore più attendo ed arguto, magari scoprirà, ma il divertimento e l’immersione nell’opera, sono assicurati.

Alice Bianco

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