Dall’intronizzazione di Francesco a capo della Chiesa Cattolica, l’istituzione fondata da Gesù Cristo è stata oggetto di attacchi senza precedenti che l’hanno portata al pubblico ludibrio e alla ridicolizzazione.
Un sondaggio uscito a fine ottobre ha dimostrato che la spinta innovativa di Bergoglio ha creato un divario con le istituzioni religiose che non è mai stato così ampio in nessun pontificato.
Della serie: se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere. Paradossalmente, il “migliore” picconatore della casa di Dio, è stato Bergoglio in persona, che avvalendosi di personaggi notoriamente anticlericali come ad esempio Eugenio Scalfari e Marco Pannella è riuscito nel suo intendo di esecutore fallimentare della cattolicità.
Dopo la sconfitta della linea Kasperiana Bergogliana al Sinodo, guarda caso è scoppiato lo scandalo Vatileaks 2, e riguarda caso, gli unici a venire coinvolti dagli schizzi di fango sono stati due storici nemici di Bergoglio come il Card Bertone e il primo firmatario della famosa lettera di dissidenza dei 13 Card “ribelli”, Card George Pell. “Dettagli”, dai quali si evince che il cosiddetto complotto altro non è che una gigantesca scenografica messa in scena per “eliminare” chi si oppone alla rottamazione dottrinale e finanziaria (chiesa povera per i poveri) della Chiesa Cattolica.
L’apice della comparsata è andata in onda durante l’Angelus del 9 novembre quando con inaudito rancore Bergoglio ha gridato “Diffondere documenti è reato, triste e deplorevole. Ma non mi fermeranno”. Ma se è reato, triste e deplorevole, perchè l’uomo venuto dalla fine del mondo, non chiede direttamente i nomi delle talpe agli autori dei libri che stanno svelando gli intrallazzi dei palazzi vaticani? Per misericordioso spirito di corpo nei confronti dei colleghi di teatrino?
Gianni Toffali
Verona