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Il palazzo incompiuto – Storia di Palazzo Venier dei Leoni negli occhi di tre donne

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il palazzo incompiuto

Lungo il Canal Grande a Venezia, c’è un palazzo che è passato alla storia come incompiuto. Palazzo Venier dei Leoni, quello che tutti oggi conosciamo come sede della collezione Peggy Guggenheim, è l’ambientazione di uno dei libri più interessanti letti nell’ultimo tempo, che vede come protagoniste le tre donne che hanno portato questo luogo a diventare uno dei più importanti lungo il canale più importante della Laguna.

Il palazzo incompiuto di Judith Mackrell, edito da EDT edizioni, è il racconto delle tre celebri donne che lo abitarono lungo il secolo scorso: la marchesa Luisa Casati, Doris Castlerosse e Peggy Guggenheim. Indipendenti, determinate e anticonformiste, cercarono in questa bizzarra architettura dall’aspetto di antica rovina un nuovo inizio per la propria vita, lontano dai rituali stanchi della buona società.

Mackrell ci racconta con una narrazione coinvolgente, le origini di un Palazzo voluto nella metà del ‘700 dalla famiglia dei Venier che progettavano di creare il più grande palazzo sul Canal Grande. Per motivazioni non ancora accertate, tra le altre la rivalità con i vicini di casa, i Corner che temevano che il loro palazzo da sempre ‘Ca’ Granda’ perdesse il suo nome davanti ai progetti dei Venier, i lavori si fermarono e il palazzo rimase per sempre incompiuto.

Una famiglia patriarcale che si ritrova, tutto d’un tratto, a non avere più eredi maschi e a sparire e il cui progetto, ironia della sorte, viene salvato, in epoche diverse, da tre donne indipendenti, moderne e capaci di mobilitare la società veneziana.
Queste donne hanno preso in mano un palazzo incompleto e lo hanno reso grande, facendo di questo “difetto” il suo valore aggiunto. Hanno saputo in qualche modo ascoltarlo, come fosse una persona, e tirare fuori la sua anima, sfruttando i suoi punti di forza e rendendolo così storico e attirando sempre più persone.

Un viaggio quello di Mackrell alla scoperta delle vite più o meno scandalose di tre donne forti, d’esempio, che hanno saputo intrecciare le loro esistenze con quella dell’arte. Il suo racconto ci immerge in epoche diverse, ma ci fa vivere una Venezia di altri tempi, popolata da nomi eccellenti e ci fa navigare lungo il Canal Grande vedendo epoche diverse che scorrono davanti a noi e luoghi che, anche se cambiano i loro inquilini, esternamente rimangono quasi uguali a loro stessi.

Un libro splendido, che consiglio caldamente per scoprire la storia di un Palazzo che, dagli abiti alle feste, passando per la pittura, ne ha viste davvero di tutti i colori.

Sara Prian
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