Diciamo sempre che il nuovo millennio è stato quello che ha visto le donne, tirare fuori tutto quello che avevano per far valere i loro diritti in tutti i modi possibili. Ma non saremmo così se, prima di noi, nel ‘900 non ci fossero state altre donne, forti, creative, eccezionali che hanno aperto la strada a molti movimenti attuali e che, ancora oggi, ispirano ad essere migliori.
Proprio di questo parla il libro di Lucrezia Dell’Arti “Il Novecento è donna” edito da Clichy che ci passa in rassegna donne incredibili, meravigliose, alcune magari più nell’ombra, altre da sempre sotto i riflettori, che ci raccontano un secolo pieno di speranze e possibilità, un secolo che ha visto le donne cercare di crearsi un loro posto nel mondo anche per chi sarebbe venuto dopo di loro.
L’opera della Dell’Arti è molto fruibile, veloce da leggere, ma anche utile da consultare ogni tanto, per cercare una donna cui ispirarsi, a cui sentirsi grate o magari, perché no criticare. E così si passa da un aneddoto all’altro, da una frase celebre ad un mini riassunto della loro vita o delle cose importanti fatte nella loro esistenza.
Un compendio di donne, caratteri, umori, eventi, scoperte, scritture, consigli e chi più ne ha più ne metta che riesce a dare un ritratto a 360 gradi del mondo femminile con tutte le sue contraddizioni e i suoi pregi e difetti. Donne diverse, comparabili, lontane anni luce, ma che si fanno ritrovare in ognuna di noi per qualcosa, per qualche dettaglio che vediamo riflesso dentro noi stesse e che sembra arrivare dal “lontano ‘900”.
Dell’Arti fa una scelta accurata delle donne di cui parlare, non sono scelte scontate o messe apposta per attirare un certo tipo di pubblico, sono scelte accurate intelligenti, che nascondono un percorso ponderato, attento e poliedrico che ci offrono un’opera interessante e necessaria, ora più che mai. Perché il Novecento è stato donna, facciamo in modo che, con l’esempio di queste grandi donne, lo sia anche Duemila.
Sara Prian
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