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Il Milan cade ancora, Mihajlovic attende la telefonata

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Il Milan cade ancora, Mihajlovic attende la telefonata

Il Milan cade ancora, anche se dimostra essere uno dei migliori della stagione.
Il Milan, che rischia di essere l’ultimo di Sinisa Mihajlovic, cade colpito al cuore dal gol di Giaccherini e tradito da un’infinità di errori sotto porta dei suoi.
Ma c’è anche un’altra verità: il Milan gioca male, le iniziative sono per lo più individuali e quasi mai danno l’impressione di essere figlie di un’organizzazione e San Siro diventato territorio ostile trasmette le paure.
Dall’altra parte l’applauditissimo Donadoni ha opposto una squadra con un buon pressing e qualche idea in testa, che ora è a 2 punti da Lazio, Udinese e Atalanta, in zona tranquilla.

«Io non mollo mai, questo è l’ultimo dei miei problemi: un leone non perde il sonno».
E’ vero però che Sinisa Mihajlovic non è mai stato in bilico sulla panchina del Milan come nelle ore seguenti alla prima sconfitta dell’anno, mentre la Curva urla «vergogna».
«Nonostante la sconfitta abbiamo giocato la nostra gara: abbiamo avuto cinque occasioni a tu per tu con il portiere. Poi abbiamo perso per la troppa voglia di vincere». In effetti Mirante nel primo tempo aveva compiuto almeno tre miracoli. «Nei primi 70’ non avevamo rischiato nulla, il problema è che facciamo pochi gol. Questa è una sconfitta che brucia».

Ora il presidente Berlusconi è davanti alla la decisione più difficile: confermare Mihajlovic o affidare il progetto a Brocchi?
«Non ho parlato con Galliani ma non mi fascio la testa prima di essermela rotta. Se avessi avuto tutti i giocatori a disposizione dall’inizio dell’anno e mi riferisco a Balotelli e Ménéz il nostro valore sarebbe diverso» riflette il tecnico serbo. «Io il tempo per aspettare il loro recupero ce l’ho. Però non so se ce l’hanno gli altri con me».

Roberto Dal Maschio

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