La notte di Natale esprime non solo come “fatto emotivo, sentimentale”, ma come “realtà profonda” il fatto che “siamo un popolo in cammino, e intorno a noi, e anche dentro di noi, ci sono tenebre e luce”.
Così papa Francesco, nella sua prima messa della notte di Natale da Papa, ha spiegato il “mistero” del Natale, “mistero del camminare e del vedere”.
Nella basilica di San Pietro gremita, celebrando con oltre trecento tra cardinali, vescovi e sacerdoti, papa Bergoglio ha ricordato che nella vita del popolo come in quella delle persone “si alternano momenti di luce e di tenebra, fedeltà e infedeltà, obbedienza e ribellione; momenti di popolo pellegrino e di popolo errante”.
“Anche nella nostra storia personale – ha osservato il papa commentando un brano del profeta Isaia – si alternano momenti luminosi e oscuri, luci e ombre. Se amiamo Dio
e i fratelli, camminiamo nella luce, ma se il nostro cuore si chiude, se prevalgono in noi l’orgoglio, la menzogna, la ricerca del proprio interesse, allora scendono le tenebre dentro di noi e intorno a noi. ‘Chi odia suo fratello, scrive l’apostolo Giovanni, – ha citato il Pontefice – è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi'”.
Il Papa ha guidato la processione d’ingresso, durante la quale sono state suonate a distesa le campane della basilica, e intonato il Gloria. Papa Francesco ha quindi deposto il Bambinello nella mangiatoia, ai cancelli dell’altare della Confessione.
Al termine della messa poi, il Papa ha portato il Bambinello in processione al presepio. Lì 10 bambini in rappresentanza dei diversi continenti, hanno deposto fiori davanti a Gesù.
Redazione
[25/12/2013]
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