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Il matrimonio degli Opposti – I colori della vita di Pissarro

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il matrimonio degli opposti

Neri Pozza ci offre sempre queste bellissime storie di donne del passato che, poco ricordate nelle storia, si scoprono essere state fondamentali per la formazione di personalità, invece, alquanto famose. Dopo l’indimenticabile Mrs. Poe di Lynn Cullen, eccoci a recensire “Il Matrimonio degli opposti” di Alice Hoffman sulla storia di Rachel Pomié, madre del famoso pittore Camille Pissarro.

1807, siamo nell’isola di St Thomas, dove Rachel, ancora ragazzina sogna di fuggire ed andare a Parigi. Un giorno di qualche anno dopo, però appare alla sua porta il nipote del suo defunto marito, Frédéric Pizzarro, l’uomo che diventerà l’amore della sua vita. Dalla loro unione nascerà Camille, un ragazzino curioso e vivace che andrà a Parigi, si diplomerà all‘École des Beaux-Arts, stringerà amicizia con Paul Cézanne e diventerà Camille Pissarro, uno dei più grandi pittori dell’Ottocento.

Una storia di famiglia, di dolore, di sogni infranti che si realizzano nella generazione successiva. Ma il libro della Hoffman è anche un nuovo modo, più intimo, di raccontare la nascita dell’Impressionismo e così la penna dell’autrice trasforma le parole in profumi, immagini, colori, dando loro anima e potenza, ricreando quell’800 lontano, ma che ancora oggi non finisce di affascinare.

“Il Matrimonio degli opposti” è anche un libro che rimanda suggestioni alla Gabriel Garcia Marquez, regalandoci il ritratto di una donna forte e combattiva e della sua crescita interiore. La forza di un’opera come questa, è quella di offrirci diversi punti di vista non solo sugli eventi, ma anche sui protagonisti. La stessa Rachel, infatti, risulta un personaggio a 360° gradi grazie alla scelta di raccontare la sua storia non solo in prima persona, ma anche in terza attraverso gli occhi del figlio Camille. In questo modo ci troviamo davanti ad un’analisi ancora più profonda sull’essere umano, un’ analisi su come ci percepiamo e come percepiamo il mondo che ci circonda e, allo stesso tempo, come il mondo e quelli che amiamo ci percepiscono. Ed è così che va a crearsi un bellissimo parallelo tra il rapporto di Rachel con sua madre e poi quello di Rachel con Camille, mostrandoci come sia vera la frase “lo capirai quando avrai dei figli anche tu”.

Hoffman ci regala, quindi, non solo un ritratto attento e coinvolgente delle origini del padre dell’Impressionismo, ma anche un’ analisi famigliare e antropologica dell’essere umano che valica il tempo e arriva fino ai giorni nostri intatta e ricca di colori. Sì perché “Il matrimonio degli opposti” è un libro di sfumature, profondo, dove gli stessi colori si uniscono e si dividono per formare l’anima di personaggi assolutamente indimenticabili.

Sara Prian

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