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Il bilancio del 2015 dell’Avis provinciale di Venezia

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Cresce la raccolta di sangue, ma anche il trasfuso. Il bilancio del 2015 dell’Avis provinciale di Venezia dice che le sacche messe da parte sono state in totale 43.027 (42.735 nel 2014), mentre quelle fornite ai pazienti sono state 42.113 (41.623 nel 2014), con una differenza rispettivamente di 292 e 490 unità in più.

I dati sono stati presentati stamane dal presidente dell’Associazione, Giorgio Brunello, e dal neo direttore del Dipartimento Immunotrasfusionale della provincia (che ha competenza nel territorio delle Asl 10, 12, 13 e 14), Gianluca Gessoni, a Mestre.

“Lo scorso e’ stato un anno in chiaroscuro, con momenti difficili nei mesi di aprile e luglio, quando il trasfuso ha superato il raccolto, e un buon autunno – ha spiegato Brunello – Dal 2014, l’Avis con le proprie sezioni comunali ha attivato l’Ufficio di chiamata in modo da mobilitare i donatori specificamente sul gruppo sanguigno di cui c’è bisogno nel singolo momento. Ora e’ necessario aumentare sia il numero dei donatori, sia la media procapite di donazione, che attualmente è inferiore alle 2 volte l’anno a fronte di una possibilità massima di 4 per gli uomini e 2 per le donne in età fertile”.

L’Avis provinciale di Venezia conta 28.955 donatori (dato aggiornato al 31.12.2014, quello del 2015 sarà disponibile solo nei prossimi mesi al termine delle necessarie validazioni), con un trend in crescita rispetto gli anni scorsi; a loro si aggiungono altri 904 soci non più donatori. Nel complesso, i soci sono così suddivisi per fasce d’età: 3.158 tra i 18 e i 25 anni; 4.568 tra i 26 e i 35 anni; 7.902 tra i 36 e i 45 anni; 8.627 tra i 46 e i 55 anni; 5.604 oltre i 56 anni.

Il 2015 e’ stato un anno virtuoso per le zone di Mestre, Chioggia, San Dona’ e Portogruaro; altalenante per Venezia centro storico, che comunque dopo alcune difficoltà sta adesso registrando un’importante ripresa; critico, invece, per il Miranese e la Riviera del Brenta.

“L’aumento del trasfuso si e’ verificato soprattutto nell’Asl 12 veneziana e in particolare perché l’Ospedale dell’Angelo di Mestre funge sempre di più da centro di riferimento sanitario provinciale, con al proprio interno il servizio di Trauma center ormai a pieno regime – ha sottolineato Gessoni – Questo ha comportato due conseguenze: l’eliminazione delle scorte disponibili in magazzino e la necessità di acquisire altre 300 sacche da fuori provincia per far fronte a tutte le necessità, fermo restando che tutti i pazienti hanno ricevuto il trattamento di cui avevano bisogno”.

L’Avis provinciale di Venezia sta investendo tantissimo sulle uscite domenicali per la raccolta di sangue sul territorio, anche per agevolare il gesto di solidarietà da parte di quei donatori che per vari motivi – ad esempio l’impossibilità di avere il permesso al lavoro – non possono donare nei giorni feriali. Inoltre, continua a svolgere attività di sensibilizzazione dei giovani e delle comunità straniere, nell’ottica di un coinvolgimento di nuovi donatori e del ricambio generazionale (e’ possibile donare dalla maggiore eta’ fino ai 65 anni).

Avis provinciale di Venezia

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