I Murazzi non sono solo una storica opera di difesa o un semplice accesso al mare ma un vero luogo del cuore, per quanti preferiscono – al di là del fatto economico – il silenzio e la natura al posto della comodità e della vita sociale delle spiagge attrezzate.
Ogni porzione ha una propria caratteristica e i propri fruitori abituali. C’è chi ha il “proprio” scoglio da anni: sulla bianca pietra d’Istria tra l’azzurro di un mare spesso privo di presenze umane per lunghissimi tratti e il variegato verde della fascia di vegetazione che li separa dal resto del Lido.
C’è chi con canne e legni spiaggiati realizza capanne e ripari: creative costruzioni, alcune di dimensioni minime e aperte a tutti (basta che le rispettino, vi si scrive) e che il mare d’inverno distrugge, altre negativamente più impattanti.
Per facilitare il transito sugli scogli (già realizzati sono gli accessi, intervallati, dalla strada) a volte si auto-costruiscono minimi passaggi con legni e altri materiali compatibili.
Da qualche anno i Murazzi sono certamente più frequentati, un po’ per la crisi economica ma soprattutto per le spiaggette che si sono create con i nuovi grandi pennelli a mare, che hanno favorito una maggior fruizione. Ovviamente possono esserci, come in tutti i posti, episodi di poco rispetto e civiltà. Ma è un luogo che non può essere omologato ad altri e che non deve essere alterato da interventi inutili, sovradimensionati e impattanti, in particolare quelli che distruggerebbero la fitta vegetazione a margine, importantissima anche per la biodiversità che ospita, ne’ quelli che impedirebbero assurdamente il percorso sul camminamento, che permette a pedoni e ciclisti uno straordinario sguardo panoramico sul mare, sulla Laguna e su alcune zone naturali ancora esistenti nell’isola.
Un luogo del cuore, i Murazzi, che va compreso, rispettato e salvaguardato.
Cristina Romieri, Antonella Costantini, Manuela Di Sanzo, Laura Saccon