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Hellas Verona, dalle critiche alla realtà il passo non è breve

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Hellas Verona, un fallimento non annunciato... O quasi

Le critiche sono utili solamente quando costruttive.
Ribadire questa ovvietà è tutt’altro che superfluo in un periodo di social, dove gli Webeti (termine brillantemente coniato da Enrico Mentana), hanno preso il sopravvento.

Il diritto di parola, come sosteneva il compianto Umberto Eco, è stato ampliato da internet anche agli imbecilli; se una volta si limitavano alle chiacchiere con i quattro amici al bar, ora le opinioni raggiungono l’altro emisfero del mondo.

Fortunatamente questa rubrica si occupa di calcio e quindi qualunque idea espressa, non va a gravare sulle sorti di vite umane, però qualcosa va detto: è ricominciato il campionato di serie B e per l’Hellas Verona, non nel migliore dei modi.

La sconfitta contro il Latina ha preoccupato i tifosi, lanciandoli in funesti presagi (non tutti ovviamente). Critiche che colpiscono società, allenatore e giocatori, non sempre in quest’ordine.

Come detto, le critiche ci stanno ma devono essere logiche e costruttive, ad una squadra che fino a prova contraria è prima in classifica praticamente dall’inizio del torneo e che per buona parte del girone di andata ha entusiasmato per il gioco e i risultati… Non si può rimproverare cose da ultimi in classifica.

Il tifoso è troppo (di qualunque squadra e sport) umorale , si esalta e deprime nel giro di un paio di partite e il giudizio nei confronti di squadra e mister varia rapidamente.

La verità sta sempre nel mezzo, le cose vanno analizzate nel loro insieme per avere un quadro più veritiero possibile. Nessuno ha la verità in tasca ma se si vuole ragionare davvero, credo che la rosa a disposizione id Fabio Pecchia sia insieme a quella del Frosinone la più attrezzata per la promozione diretta.

Giocatori come Pazzini, Romulo, Fossati sono di categoria superiore e il gioco proposto dalla squadra nella prima parte del campionato è stato davvero propositivo. I problemi della difesa, non credo siano davvero imputabili ai singoli ma più al modo di gioco d’attacco. Come sempre è la squadra che difende, non solo i difensori.

Piuttosto quello che manca davvero è un uomo in grado di saltare l’avversario, creare superiorità numerica a mettere gli attaccanti davanti alla porta. Nessuno, ma davvero nessuno degli esterni gialloblù è in grado di fare questo.

Siligardi, Gomez, Troianiello e Luppi non dispongono di questa dote; ragione per cui la mancanza di una vera variazione del modulo è quasi uno spreco. Perché non tentare uno schema a due punte, sfruttando Ganz che fino a questo momento ha deluso nelle poche occasioni in cui è stato impiegato. Non può essere sempre e solo Giampaolo Pazzini a togliere le castagne dal fuoco.

Il mercato probabilmente porterà il tanto agognato terzino, magari in grado di coprire le due fasce. Questo permetterebbe anche di non sprecare nei casi di emergenza, Romulo in difesa. Un vero e proprio delitto calcistico.

Quello che è certo, è che qualunque mossa di mercato l’Hellas Verona la potrà fare dall’alto del suo primo posto in classifica. Nelle prossime due partite, le sfide casalinghe con Salernitana e Benevento diranno molto della storia di questo campionato. Due vittorie potrebbero ipotecare una prima vera fuga solitaria.

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