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Hellas Verona come il Barcellona: possesso palla senza verticalizzazioni è futile

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Il possesso palla, il dominio del campo e il bel gioco a cosa servono se alla fine non vinci? Tutte queste caratteristiche si sono viste nell’Hellas Verona che è sceso in campo nel posticipo di lunedì con il Novara.

Pareggio inutile ai gialloblù che dimostrano ancora una volta una fragilità mentale disarmante, e a questo punto anche il gioco fatto di possesso palla ha fatto il suo tempo. Non si tira mai in porta e se non si centra lo specchio della stessa, come si pretende di segnare?

L’allenatore Fabio Pecchia sostiene di aver ritrovato il “suo” Verona ma se è questo, le speranze di promozione diretta sono ridotte al lumicino. Vero che la distanza dal Frosinone e quindi dal secondo posto è solamente di 3 punti ma se la squadra di Marino è incapace di vincere, l’Hellas non è da meno.

Il calendario inoltre non è per nulla favorevole, Cittadella in casa e due trasferte consecutive a Bari e Perugia, non sono le migliori avversarie in questo momento. La serie B però è imprevedibile e i risultati a sorpresa sono dietro l’angolo, quindi tutto è possibile. La verità però è che questo Verona di Pecchia, non c’è più da un bel po’. Una squadra che si è completamente persa e che se si scioglie alla prima difficoltà. Gioca benino (e non bene), segna ma una volta che subisce il goal smette di giocare.

Come già detto, il possesso palla è futile, lo sta addirittura dimostrando il Barcellona che il continuo passarsi la palla senza mai andare in profondità è tempo perso. Sentire commentatori e critici che sostengono che l’Hellas ha “dominato” è assurdo, una squadra che vuole la serie A deve ammazzare le partite. Invece no, ci si accontenta del vantaggio e si spera di arrivare così al novantesimo. Anche nelle due vittorie con Brescia e Trapani, i gialloblù non avevano fatto molto di più. Si è trattato semplicemente di episodi.

Cambiare allenatore potrebbe servire ma ora a sette partite dalla fine, chi verrebbe? Cosa potrebbe dare un nuovo mister? Sinceramente non credo servirebbe, com’è ridicola la concezione (sentita tra i tifosi) del “ormai prepariamoci ai playoff”. Cosa significa? Smettere di giocare fino alla fine del regolare torneo? Mettere la primavera per far “riposare” i titolari?

Fino a che la matematica non escluderà la promozione diretta, è un dovere provarci.

Per concludere un appunto alla ridicola decisione della Lega di serie B di far giocare la maggior parte delle partite il lunedì di Pasquetta alle ore 15.00.

In questo anno calcistico hanno fatto posticipi serali inutili con il gelo e la nebbia, ora che si poteva dato il clima, giocare tranquillamente la sera… No.

Roviniamo la classica scampagnata di Pasquetta agli italiani. Poi non si lamentino se gli stadi sono sempre più vuoti.

Mattia Cagalli

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