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Hellas – Chievo: derby gioie e dolori. Aria diversa dopo la stracittadina

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Hellas - Chievo: derby gioie e dolori. Aria diversa dopo la stracittadina

La vittoria nel derby ha riacceso l’entusiasmo dei tifosi dell’Hellas Verona. Giustamente il distacco di soli due punti dalla zona salvezza fa ben sperare per il proseguo del campionato.

A mio avviso però, bisogna stare molto attenti a creare facili entusiasmi. Andando a vedere bene le vittorie gialloblù, sono state tutte contro squadre nel loro peggior momento di forma. Dal Milan, alla Fiorentina, al Sassuolo e lo stesso Chievo.

La squadra della diga infatti, è in parabola discendente da alcune settimane. Una vera involuzione di gioco e risultati. Eppure nonostante questo la formazione di Pecchia è riuscita a realizzare solo un paio di tiri verso la porta avversaria.

Proprio nel derby, Calvano e compagni hanno dimostrato una parvenza di gioco ma più basato sul possesso palla che verticalizzazioni che permettessero di concludere a rete. Manca infatti -escluso il diciottenne Kean- un terminale offensivo degno di questo nome.

Petkovic ci mette buona volontà ma non è un bomber, non lo è mai stato e probabilmente non ha neppure le caratteristiche per esserlo. C’è da dire però che per quanto possa dispiacere, senza Pazzini, Bessa e pure Romulo, la squadra gira meglio.

Il brasiliano non è stato ceduto e nonostante sia un giocatore un gradino sopra gli altri, la sua presenza toglie ordine alla manovra. Non è disciplinato tatticamente e vaga per il campo senza una posizione precisa, mandando in confusione spesso i compagni.

Ora arriva l’Atalanta, squadra decisamente in forma e che nell’ultima giornata ha schiacciato il Bologna in casa sua. Si tratta quindi di una formazione perfetta per testare le vere possibilità di salvezza dell’Hellas Verona. I gialloblù necessitano di almeno cinque vittorie per garantirsi la permanenza in serie A e i punti passeranno anche da partite come questa.

Una vittoria, oltre a significare la terza consecutiva, darebbe un bel segnale al campionato in zona retrocessione.

La salvezza resta ancora un miraggio lontano e ci si arriva attraverso le prestazioni, questione da confermare assolutamente. Non si possono più vedere partite come quella casalinga con il Crotone (vero avversario per il quart’ultimo posto). Gli scontri diretti da vincere sono ancora molti e potrebbero bastare data la soglia salvezza a 33/34 punti.

Quindi, bando ai facili entusiasmi e vivere le partite una alla volta, come fossero delle finali. Una frase fatta che non deve restare tale.

In caso di salvezza, molti dovranno compiere pellegrinaggio a casa di mister Pecchia e il Ds Fusco per fare mea culpa. Ma certamente non lo faranno con dispiacere.

La retrocessione sarebbe un dramma sportivo ed economico, chi pensa il contrario capisce ben poco di calcio e finanza.

Mattia Cagalli

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