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Grecia non paga il Fondo monetario internazionale, stop agli aiuti

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Grecia non paga il Fondo monetario internazionale
“Atene non ha pagato”. E’ passata da pochi minuti la fatidica scadenza entro la quale avrebbe dovuto onorare i suoi impegni, che dal Fondo monetario internazionale arriva la conferma di quanto già ampiamente annunciato.
La Grecia è il primo Paese avanzato a fare default nei confronti dell’Fmi, a ‘saltare’ un pagamento al Fondo nei suoi 71 anni di storia.
“Abbiamo informato il nostro board esecutivo che la Grecia è ora in arretrato, e potrà ricevere finanziamenti dall’Fmi solo se gli arretrati saranno pagati”, spiega in una breve nota il portavoce del Fondo, Gerry Rice.
Dunque niente più aiuti ad Atene fino a quando non salderà il suo conto. E la richiesta di proroga dei pagamenti scaduti – taglia corto il portavoce – sarà esaminata dal board esecutivo “a tempo debito”.
Ora – come scrive il Wall Street Journal – l’ipotesi Grexit, quella dell’uscita del Paese ellenico dall’Eurozona, è davvero più vicina. Anche se i negoziati in sede Ue proseguiranno ad oltranza.
Perché nessuno in Europa, ma anche negli Stati Uniti, vuole correre anche il minimo rischio di una nuova crisi finanziaria.

Intanto il mancato pagamento del governo Tsipras – come sottolinea il Financial Times – fa sì che l’Fmi si ritrovi “in acque inesplorate”, in una situazione del tutto inedita che potrebbe avere conseguenze sulla strategia e le politiche future del Fondo stesso, soprattutto per quel che riguarda il salvataggio dei Paesi in difficoltà finanziarie.
In base alla regole dell’Fmi il mancato pagamento di 1,2 miliardi di dollari (circa 1,5 miliardi di euro) da parte della Grecia avrà quindi alcuni effetti immediati.
Non solo Atene non sarà più in grado di accedere ai finanziamenti del Fondo fino a quando non avrà risanato la sua posizione. Ma il mancato pagamento si tradurrà anche in una serie di notifiche e procedure che potrebbero culminare nella perdita dei diritti di voto della Grecia in seno all’Fmi.
Oppure, nel caso più estremo, si potrà verificare la sua ‘uscita’ dall’istituto di Washington.
La conseguenza più importante, però, è quella simbolica: quella di un Paese che gira le spalle a un’istituzione che da quando è stata creata a Bretton Woods ha sempre agito come prestatore di ultima istanza. E finora a fare default con il Fondo erano stati solo Paesi in via di sviluppo.
E gli 1,2 miliardi di dollari della Grecia sono il caso maggiore di mancato pagamento da parte di un Paese membro dell’Fmi. Simbolico, infine, è anche il fatto che la Grecia è entrata nel Fondo nel 1945 ed è stato uno dei suoi membri fondatori. E il mancato pagamento arriva in un momento delicato per l’Fmi, che sta cercando di mantenere la sua rilevanza internazionale mentre le economie emergenti creano istituzioni rivali.

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