Un’osteria di Venezia, in fondamenta San Giobbe, secondo le accuse si trasformava al giovedì quasi in un locale a luci rosse.
Per una serie di motivi (salario, orario, contratto di lavoro) ma anche per questo, un cuoco ed una cameriera si sono rivolte al giudice del lavoro, Margherita Bortolaso, che ha dato loro ragione condannando il titolare del locale a pagare al primo 12 mila e 500 euro e alla seconda 11 mila e 400.
Dai verbali emergono particolari piccanti, e cioè di come le ragazze venivano fatte stendere sul bancone, come si vede in certi film americani, e i liquori venivano serviti ai clienti sul loro ombelico.
Ora si aprirà un’altra tranche di giudizio, in quanto l’oste dovrà rispondere di ingiurie: sempre secondo le accuse, avrebbe soprannominato le cameriere con nomignoli poco edificanti (troiette) invitandole a vestirsi in maniera sexy, soprattutto durante le settimane del Carnevale.
Laura Beggiora
09/11/2014
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