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Giovanni Allevi: minacce di morte via web per l’inno del calcio

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Giovanni Allevi e le minacce di morte via web? Cos’è ‘sta storia? Ebbene sì, minacciato di morte per la sua ultima composizione.
Lo confesso ora: è da un po’ di tempo che non mi riconosco più molto in questo Paese e in questa società.
Giovanni Allevi lo abbiamo visto a Venezia, in uno storico concerto in Piazza San Marco, e tutti abbiamo capito come la sua forza artistica musicale tragga sostegno da una sensibilità e una vulnerabilità che l’artista ha imparato ad arrotondare per spingerle nel verso di creatività ed esistenza.
Con tutte le nefandezze che ci sono al mondo che fanno inorridire, come si fa a prendersela con lui?

Giovanni Allevi si è trovato invece nel mirino dei cybernauti provocatori di professione.
“Io ti ammazzerò” uno degli incredibili tweet che da ieri hanno cominciato ad invadere i social.
Che cosa ha fatto Giovanni Allevi di tanto grave?
Il musicista ha composto l’inno del prossimo campionato di serie A, un brano chiamato “O generosa!”.
E il web si divide, come sempre.
Tra chi continua ad amare ed appoggiare l’artista, tra chi non approva e critica (e fin qui tutto rientrerebbe nella norma), ma anche tra chi usa il web per sfogare la propria aggressività repressa nel quotidiano esprimendo insulti al veleno e – addirittura – messaggi violenti e minacce.

Così, da lunedì sera, momento in cui è stata ufficialmente presentata la composizione che accompagnerà le prossime partite del campionato di serie A, firmata da Allevi, è esploso sul web un crescendo di pesanti insulti, tra i quali “Sparate ad Allevi”, “Farebbe schifo anche come inno del curling. Allevi vaf…”.

I commenti proposti dai (molto poco) socialnauti?
“Io propongo il Daspo per Giovanni #Allevi”, “#daibasta”, “pretendo che allo stadio venga consegnato un kit di tappi per le orecchie”.
E chi ha perso il contatto con la realtà è arrivato a minacciare di morte.

Per fortuna l’artista può contare anche su un vasto esercito di pubblico che ha gradito la composizione, che lo apprezza e lo sostiene anche in web. Persone a lui vicine confermano che il pianista di Ascoli Piceno non ha perso il sonno per le critiche.
Ma aldilà del personaggio Giovanni Allevi, resta l’amarezza di doversi chiedere che cosa è diventata la nostra società se un compositore può essere minacciato di morte se non si gradisce la sua ultima opera.
E pensare che era la prima volta che Allevi si spingeva oltre le note con “O generosa!”, cimentandosi anche nella stesura del testo, in inglese e in latino. Un esperimento che – lui assicura – non ripeterà.

Paolo Pradolin

29/07/2015

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