IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

martedì 23 Aprile 2024
10.6 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEMose di VeneziaIl "giallo" della vigilia di Natale: "Perché le paratoie del Mose non si sono alzate?
Questa notizia si trova quiMose di VeneziaIl "giallo" della vigilia di Natale: "Perché le paratoie del Mose non...

Il “giallo” della vigilia di Natale: “Perché le paratoie del Mose non si sono alzate?

pubblicità

L'acqua alta si è "fermata" a 144cm. , il vento l'ha 'frenata'

Il “giallo” è servito.
Personaggi e interpreti.
Il Mose di Venezia, i cittadini provati dall’ennesima acqua alta, gli organi di stampa.

Ambientazione.
Venezia città d’inverno, nel periodo in cui il fenomeno dell’acqua alta è più frequente.

Momento.
Vigilia di Natale 2019. Il 24 dicembre di un anno, cioè, in cui si sono registrati numericamente quasi il triplo degli eventi di acqua alta oltre un metro e 40 rispetto all’anno peggiore in assoluto che aveva dominato fino a questo momento le statistiche dell’Ufficio Maree.

L’antefatto.
Nel pomeriggio del giorno precedente giunge in redazione un’indiscrezione per cui, in previsione della marea “molto sostenuta” in arrivo, “qualcuno” aveva avuto l’idea di far alzare le paratie del Mose nonostante l’opera non si potesse dire completata.

Questo “qualcuno” – scopriremo poi – ha trovato una platea di pareri negativi e la risposta ottenuta sarebbe stata: “E’ meglio di no…” per tutta una serie di motivi.

Non ultimo il fatto che, alzando solo le paratoie di una bocca di porto (o forse due) l’acqua sarebbe passata comunque per allagare la città e questo avrebbe forse rafforzato nell’immaginario collettivo l’ipotesi che, banalmente, il Mose “non funziona”.

Trama.
24 dicembre, ore 4 e 20 del mattino. Suonano le sirene dell’acqua alta nella loro intensità massima. Quattro toni: attesi 1,40 e oltre.

Nel momento in cui la sveglia prematura prepara la cittadinanza all’ennesima giornata difficile, un importante quotidiano cittadino conferma dalle sue pagine che la “prima volta” del Mose è confermata.

Il giornale scrive: “Nella notte il sollevamento delle dighe a Punta Sabbioni e Lido”.
Spiega anche cosa ci si potrà attendere: se tutto andrà bene l’acqua alta potrà arrivare ridotta di 30-35 centimetri.

Lo svolgimento.
Come sono andate le cose poi lo sanno tutti. A partire dalle prime ore dell’alba praticamente tutti i cittadini si sono messi a seguire l’arrivo dell’acqua alta per capire se le paratoie avessero funzionato bene, o in parte, o per niente.

I messaggi venivano aggiornati secondo per secondo con il contributo di tutti attraverso i social in quelle ore: 110 cm. , 115 , 120 , 130 , 135…

Alla fine, era chiaro: la ‘prova’ del Mose non era andata a buon fine. L’acqua alta era arrivata nell’intensità prevista come se niente fosse e si sono scatenate le polemiche. Ma cosa era andato storto?

Nulla, a quanto pare, semplicemente non era stata eseguita alcuna prova ‘operativa’.
Alla fine è stato deciso di non fare nulla per tutta una serie di motivi, come vedremo più sotto.

Il finale.
“L’ipotesi (di attivare il Mose, ndr) è stata presa in considerazione, ma i rischi sarebbero stati superiori ai benefici. Quindi la decisione di non attivarlo è stata quella giusta”.

La risposta di Cinzia Zincone, dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche chiude definitivamente la questione.

Nessun malfunzionamento, nessun mistero, nessun giallo, quindi.

I tecnici avrebbero valutato attentamente le possibilità di alzare le paratoie del Mose per contrastare l’acqua alta che le previsioni davano per un metro e 40 a Venezia.

La dirigente conferma che, assieme al Commissario Straordinario per il Mose, Elisabetta Spitz, è stata valutata la possibilità di alzare le paratoie per contrastare gli effetti di quella marea.

Ai tecnici del Consorzio Venezia Nuova però è stato solo: “chiesto di valutare se vi fossero i requisiti minimi di funzionalità e sicurezza dell’opera” e la risposta ottenuta è stata negativa.

I motivi per decidere per una mancata messa in funzione erano diversi secondo quanto valutato dai tecnici:

1) la marea rischiava di durare un tempo “lungo”, quindi dalle altre bocche di porto l’acqua sarebbe comunque entrata;

2) l’ipotesi del beneficio, se tutto avesse funzionato, sarebbe stata di soli 5 cm. in meno di acqua per la città;

3) non essendo ancora completata l’installazione di compressori e di generatori, le operazioni di chiusura delle paratie sarebbe stata lunga e vi era un rischio di ingovernabilità del sistema.

Le parole di Cinzia Zincone sono state affidate all’Ansa: “La questione è stata portata all’attenzione dei tecnici del Consorzio Venezia Nuova, ai quali è stato chiesto di valutare se vi fossero i requisiti minimi di funzionalità e sicurezza dell’opera. Requisiti che non vi sarebbero stati per almeno tre ragioni. La prima: la marea rischiava di durare un tempo piuttosto lungo, per cui dalle altre bocche di porto sarebbe comunque affluita, facendo raggiungere in ogni caso un livello alto. L’ipotesi massima di beneficio, inoltre, consisteva in 5 centimetri in meno, o più probabilmente solo 1 o 2. E poi, a causa della presenza di vento di scirocco si sarebbe potuta creare comunque una situazione seria per il centro storico. Infine, non essendoci ancora i compressori e i generatori le operazioni di chiusura sarebbero durate molto a lungo e vi era il rischio di ingovernabilità del sistema della paratoia”.

Mistero risolto, dunque. Ma questo forse non contribuirà a rendere più sereni gli animi dei veneziani. Sono gli animi di chi, ormai, ha puntato sull’opera per la salvezza della propria città ed è cosciente che dovrà aspettare ancora un paio d’anni, nella migliore delle ipotesi.

Intanto l’acqua alta, ospite non invitata, continua ad affacciarsi: il giorno di Natale registrato un picco di 119 centimetri. Il giorno prima erano stati 135.

(per approfondire: Il Mose di Venezia)

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. Dovrà pagare qualcuno per questa truffa agli italiani ? O non vi sono responsabili, come sempre. Gli imbroglioni diventano ricchi truffando e poi in qualche modo si comprano la propria immunità…Questa non è una nazione democratica ma un golpe eterno …

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img