Galan continua a percepire l’assegno da onorevole malgrado la condanna a due anni e 10 mesi, da lui stesso patteggiata dopo 78 giorni di carcere per le tangenti da 4 milioni di euro sul Mose, la diga mobile di Venezia. Galan, che si trova agli arresti domiciliari, non può svolgere la sua attività parlamentare, ma l’entità della pena non fa perdere in automatico il diritto al vitalizio.
Lo stipendio, il presidente della commissione Cultura della Camera dei Deputati, continuerà a incassarlo fino a che non verrà dichiarato decaduto.
“E’ intollerabile che Giancarlo Galan sia ancora un deputato della Repubblica nonostante la sua condanna definitiva. Questo succede perché il Partito democratico ha disertato per ben due volte la Giunta per le elezioni permettendo a Forza Italia e Ncd di prendere tempo”.
Queste le parole di Davide Crippa, capogruppo 5stelle alla Camera dopo la riunione della giunta, presieduta dal pentastellato Giuseppe D’Ambrosio, con all’ordine del giorno la posizione dell’ex presidente della commissione Cultura.
“La diserzione di massa del primo partito del Parlamento non può essere casuale. Evidentemente è arrivato un ordine di scuderia per permettere all’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan di continuare a percepire soldi pubblici per più tempo possibile. Parliamo di un comportamento vergognoso che fa sponda all’illegalità”, conclude il capogruppo M5s.
Redazione
16/01/2016