Gabbiani minacciosi si aggirano non solo a Venezia, ma anche in altre città italiane. Savona, Trieste, Roma e tante altre, hanno dichiarato guerra ai volatili diventati perniciosi.
I loro versi disturbano la quiete notturna e c’è chi letteralmente si arma per scacciarli.
A Savona c’è chi usa il fucile, con conseguente pericolo pubblico, chi a Trieste si arrampica sui cornicioni delle case con bastoni e scope per allontanarli.
A Venezia non hanno nemmeno più paura dell’uomo e razzolano vicino ai cestini tagliando con i loro becchi i sacchetti della spazzatura spargendo il contenuto per terra.
Per non parlare dei danni che vengono causati ai tetti quando, con il loro peso, si appoggiano ai ‘coppi’ spostandoli.
Verrebbe da dire che “non ci sono più i gabbiani di una volta”, quelli che arrivavano con i pescherecci o si posavano sulle scogliere, ora i volatili si sono adeguati e grazie all’inurbamento sono diventati dei veri e propri “cittadini”, che nidificano su tetti, terrazze e camini.
A Venezia a preoccupare è anche la loro alimentazione. Oltre a mangiare rifiuti, ora i gabbiani si cibano sempre più spesso dei colombi (in Piazza San Pietro hanno fatto razzie anche delle colombe bianche liberate dal Papa).
Finchè si cerca un intervento efficace affinché si riesca a contenere la popolazione urbana dei gabbiani, non resta altro che continuare a convivere con la presenza dei volatili, cercando di non accettare passivamente la loro presenza, ad esempio sbattendo le mani e facendo ricorso agli “sciò” detti a gran voce.
Redazione
07/07/2015
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