Chi era veramente Frida Kahlo e perché si parla tanto di lei?, una donna affascinante, di quel fascino atipico, amata da Picasso e da Breton, osannata anche da Hollywood e dalla stampa mondiale, ma c’è ben altro ed è un’altra donna, Hayden Herrera, storica dell’arte, a raccontarlo (Frida Khalo – Una biografia di Frida Khalo, Neri Pozza Editore, pagg 416, €18): amori, sofferenze, l’arte e la passione nella vita privata e nei suoi dipinti, uno sguardo nuovo, il più completo all’icona femminile più misteriosa ed amata di sempre.
Nata nel 1910 a Coyoacan, in Messico, Frida sopravvisse alla poliomeielite a sei anni e ad un brutto incidente stradale a diciotto, ma la sua esistenza fu segnata oltre che dalle cicatrici, dall’arte: oltre alla pittura tradizionale dell’800 dei retablos messicani, si ispirò anche a Bosch, Bruegel e agli uomini più importanti del suo periodo. Tra questi, Diego Rivera, muralista nonché suo marito, Trockij, il suo amante e Picasso. Nel romanzo, la Herrera, massima esperta della famosa artista, si sofferma proprio sulla sua sofferta ricerca artistica, ma anche sulla passione amorosa e politica, trasposte tutte sulle sue tele, autoritratti e nature morte sensuali.
Dipinti visionari, ossessivi, antropomorfici, frutto della doppia personalità di Frida. Il lettore capisce fin da subito, che lei era candida da un lato e feroce, passionale dall’altro. Donna fuori dagli schemi, controversa, anarchica, ma estremamente profonda, forte e perché no, anche cinica e con il senso dell’umorismo.
In vita mia mi sono capitati due incidenti gravi” disse una volta [Frida]. Il primo quando un tram mi ha messa al tappeto… L’altro incidente è Diego”
Nonostante le sue sofferenze, la pittrice, riusciva a vedere il lato positivo ed è con questa frase che inizia a raccontare della sua più grande storia d’amore.
Matrimonio felice il suo, caratterizzato comunque da frequenti tradimenti, aperto, non convenzionale ovviamente, ma ”utile” non solo alla Frida persona, anche a quella artistica. Rivera cambiò il suo modo di vedere il mondo, spingendola a sperimentare, nell’arte come nella vita, esprimendo sempre di più il suo essere artista.
Frida Khalo – Una biografia di Frida Khalo grazie al suo equilibrato intreccio di aneddoti, storie, testimonianze e lettere, ma anche pensieri, racconti di eventi che l’hanno resa l’artista che era, è e sarà sempre, appassiona il lettore man mano che la lettura scorrevole, prosegue.
Se si dovesse pensare ad un colore, il rosso sarebbe quello che più si addice a questo libro. Il Messico, la rivoluzione, il carattere rivoluzionario di Frida, l’amore provato per il marito (oltre che passionale anche candido, quindi anche bianco), per gli amanti e per l’arte.
La Herrera, grazie altrettanto al suo amore per quest’artista, riesce a renderla ancora più immortale: il suo soffermarsi sui dipinti, sugli scambi epistolari e sui cambiamenti che l’hanno resa quest’icona di stile e vita. Una lettura scorrevole, interessante, Frida Khalo – Una biografia di Frida Khalo è adatto a chi ama le biografie ma anche per chi vuol conoscere una donna con la D maiuscola, forte, originale e sopra le righe, ma pur sempre misteriosa ed affascinante.
Alice Bianco
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