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Francia – Germania, l’amichevole delle bombe

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Francia - Germania, l'amichevole delle bombe

Francia-Germania? Nessuno ricorderà o parlerà del risultato.
Francia – Germania, l’amichevole delle bombe è una partita che nella storia del calcio vedrà cancellato il risultato dai ricordi dei suoi ottantamila spettatori.
E’ “l’amichevole” degli attacchi terroristici dello Stade de France.
Una partita di calcio che doveva seminare morte e del panico.

A 292 giorni dall’Europeo 2016, quel boato al minuto 16′ della sfida tra i campioni del mondo e gli ospiti del prossimo torneo continentale era “sembrato in primo momento solo un petardo, come uno dei tanti che sentiamo nei nostri stadi”, ha raccontato Oscar Damiani, ex giocatore e ora procuratore presente a Parigi per seguire l’amichevole.

Nello Stade de France non riecheggia, però, un petardo. Poi un altro.
E’ una tentata strage terroristica, non tifo ultrà.
Così lo stadio più grande di Francia, l’impianto pulifunzionale da calcio e da rugby ma anche da concerti, lì dove Zidane diede alla Francia il mondiale ’98 e Euro 2016 vuole celebrare la sua finale, si è trasformato ancora una volta: non più teatro dei sogni ma palcoscenico del panico, con la foto ricordo delle migliaia di spettatori che invadono il campo per cercare una via di fuga, terrorizzati dalla paura, dal fatto di non sapere con certezza cosa accadesse, dal fatto di non poter scappare fuori.

Le esplosioni, raccontano i testimoni, sono state due. Il gioco non si è fermato, l’attenzione del pubblico in parte sì: anche se fuori da quel mondo a parte, per le vie della Ville Lumiere, stava scoppiando una vera e propria guerra, una sparatoria dietro l’altra, i morti, gli ostaggi, le strade devastate dal sangue.
E piano piano le prime notizie sono arrivate via radio anche a chi da dentro lo splendido impianto parigino stava seguendo l’incontro.

“La partita si è giocata, al momento non ci si era resi conto pienamente della situazione”, racconta Damiani, senza poter spiegare la scelta dell’arbitro spagnolo Lahoz di far proseguire. Di fatto le autorità – tra l’incertezza e il timore di scatenare il panico tra le migliaia di spettatori – avevano scelto di non diffondere notizie e di lasciar giocare.

Ma il presidente Hollande, presente allo stadio – e ritratto sorridente dai fotografi, prima del fischio d’inizio – veniva segretamente nel frattempo evacuato dalle forze di sicurezza, mentre le uscite dello Stade erano sigillate per impedire attacchi dall’esterno.

Il gol di Giroud nel minuto di recupero del primo tempo, il raddoppio di Gignac a 4′ dal termine, il ritorno in campo dopo 14 mesi di Mario Gomez, in campo diversi ‘italiani’, da Khedira a Pogba, da Rudiger a Evra: dettagli di una cronaca calcistica che non ha più senso.

La partita sarà ricordata come: Francia – Germania, l’amichevole delle bombe, nonostante i giocatori abbiano esultato ai gol: non sapevano nulla delle stragi di fuori.
Solo alla fine il presidente della federazione francese li ha informati del match surreale di cui erano stati protagonisti involontari.

“Ci avevano detto che le porte erano chiuse, ma ne ho trovata una aperta e sono scappato via – racconta ancora Damiani – non so come, ma ho avuto la fortuna di trovare un taxi, ho corrotto, il tassista e sono scappato in albergo, mentre tutta Parigi era in preda al panico”.

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