Il prossimo 2 settembre per l’inaugurazione della Mostra del Cinema verra proiettato il film “Everest”, tratto dal libro “Aria sottile” di Jon Krakauer, testimonianza diretta di una tragica e discussa spedizione alpinistica del ’96. A seguire, come di consueto, la cena ufficiale organizzata da La Biennale sulla spiaggia dell’Excelsior.
Il film – si legge – e’ stato in gran parte girato in Nepal. Proprio in questi giorni dal Nepal e’ tornato l’alpinista Fausto De Stefani, che ha lanciato un accorato appello: dopo un primo periodo di commozione e solidarietà anche il dramma di quella terra e di quel popolo martoriati dal terremoto dell’aprile scorso e’ stato dimenticato, come spesso succede.
Capisco che può sembrare banale e moralistico, ma non sarebbe possibile che almeno una parte di quei fondi utilizzati per una cena non certo frugale e necessaria venisse devoluta in tal senso (oppure ci fosse un’apposita raccolta fondi)? Anche nel rispetto dei tanti umili sherpa nepalesi, fondamentali per le varie spedizioni in cui spesso ci rimettono la vita, senza gloria alcuna e oltretutto con una cultura diversa nei confronti della montagna.
Senza parlare del Tibet, terra madre di quelle vette, che vive da più di cinquant’anni un diverso e
sanguinoso dramma.
Cristina Romieri,
Lido
01/09/2015